Emilia-Romagna

Rimini, nasce l’alleanza tra balneari, ristoratori, ambulanti e tassisti

Le categorie hanno avviato un dialogo per definire le istanze comuni al fine di difendere le proprie aziende dalla concorrenza delle multinazionali

RIMINI – Unire le forze tra balneari, ristoratori, tassisti e ambulanti, al fine di chiedere al governo Draghi maggiori tutele per le piccole e medie imprese italiane. Questa l’idea emersa ieri all’assemblea organizzata all’Hotel Ambasciatori di Rimini da Comitato salvataggio imprese e turismo, Associazione nazionale ambulanti UGL e TNI Horeca, che hanno avviato un dialogo per valutare di costituire un’unica sigla di rappresentanza delle partite Iva. L’opposizione contro la direttiva europea Bolkestein, che prevede la messa a gara delle concessioni demaniali, è stato solo il punto di partenza per esprimere il malessere diffuso dei piccoli imprenditori presenti ieri, che tra le liberalizzazioni della legge Bersani, la concorrenza delle multinazionali e gli insufficienti aiuti per colmare le perdite legate alla pandemia del Covid-19, stanno passando un momento storico molto difficile.

«Stiamo parlando di almeno 500 mila aziende – ha esordito Nando Cardarelli, presidente del Comitato salvaimprese turistiche – che negli ultimi quindici anni sono state tenute a cuccia dai sindacati tradizionali. Per questo intendiamo fondare un nostro organo indipendente di rappresentanza, che lavori con i propri avvocati e si interfacci direttamente con la politica. Questo è un momento favorevole per risolvere i nostri problemi: tra meno di un anno ci saranno le elezioni, perciò potremo prendere i candidati uno per uno e farli aderire alle nostre proposte. E se non le porteranno avanti una volta eletti, ci faremo sentire».

Raffaele Madeo, presidente del sindacato Tutela nazionale imprese horeca, ha fatto il punto sui problemi dei piccoli imprenditori: «I balneari e gli ambulanti hanno la Bolkestein, i tassisti Uber, noi ristoratori invece siamo stati fregati dalla concorrenza di Glovo, Deliveroo e Tripadvisor. Stanno svendendo il nostro paese alle multinazionali e vessando le piccole e medie imprese, perciò dobbiamo unirci in un progetto sensato per tutelare i nostri interessi».

In rappresentanza degli ambulanti, il presidente di Ana Ugl Rosato Marrigo ha poi evidenziato che «con la direttiva Bolkestein la posta in gioco non è la difesa delle nostre attività, bensì il futuro dell’intero paese. In questi giorni il governo sta decidendo a chi mettere in mano l’Italia entro i prossimi dieci anni, con l’aiuto dei giudici. Ma non è così che funziona un paese democratico: se gli ambulanti sono stati esclusi dalla Bolkestein e i balneari hanno ottenuto una proroga di quindici anni, non è possibile che una mattina un giudice si svegli e decida che non va bene. Possiamo sconfiggere la direttiva con l’aiuto degli avvocati, ma sarà fondamentale affiancare l’azione politica a quella giuridica».

Infine Claudio Giudici, presidente di Uri Taxi, ha sottolineato «l’importanza dell’unità tra colleghi per poter fare attività di lobby: se ogni sigla si presenta con una richiesta diversa, la politica è facilitata a dividere e decidere per conto suo». A concludere l’assemblea è intervenuto l’avvocato Ettore Nesi, suggerendo che «la tutela di tutte le piccole e medie imprese è contenuta nel Trattato fondativo dell’Unione europea e nella Carta europea dei diritti dell’uomo, che tutelano il diritto di proprietà. Occorre far valere questo principio a livello giuridico e farlo comprendere anche alla politica».

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