A Senigallia i concessionari degli stabilimenti balneari si incontrano con i parlamentari, i rappresentanti della Regione e i sindaci dei Comuni costieri marchigiani. L’iniziativa, organizzata da Cna Balneari Marche, si terrà venerdì alle ore 16 al City Hotel (lungomare Dante Alighieri 14) ed è intitolata “Riforma del demanio. Scongiurare le evidenze pubbliche per la continuità aziendale delle attuali imprese balneari”.
Dopo l’introduzione del presidente di Cna Marche Paolo Silenzi, sono previste le relazioni di Cristiano Tomei (coordinatore nazionale Cna Balneari) e Sabina Cardinali (presidente nazionale Cna Balneari). Seguirà un dibattito coordinato da Antonio Bianchini /responsabile regionale Cna Balneari), al quale parteciperanno i parlamentari Umberto Buratti e Alessia Morani (Partito democratico), Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia), Massimo Mallegni (Forza Italia), Luca Paolini (Lega), Mirella Emiliozzi e Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle). Con loro l’assessore regionale al demanio Guido Castelli e il capogruppo Pd in consiglio regionale Maurizio Mangialardi. Nutrita la schiera dei sindaci confermati: saranno infatti presenti i primi cittadini di Ancona, Senigallia, Falconara, Sirolo, Montemarciano, Pesaro, Fano, Marotta, Gabicce Mare, Pedaso, Campofilone, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Grottammare, San Benedetto, Cupra Marittima, Massignano, Porto Recanati, Civitanova Marche, a rappresentare tutta la fascia costiera marchigiana, con i suoi 170 chilometri di spiagge.
«Noi balneari – afferma Sabina Cardinali – chiediamo alla politica e alle istituzioni che si ponga fine a questo stato di incertezza sul nostro futuro che ha bloccato gli investimenti programmati dalle imprese, vanificando paradossalmente anche l’utilizzo dei fondi del Pnrr destinati agli stabilimenti balneari. Chiediamo che venga riconosciuto il legittimo affidamento degli attuali concessionari, che hanno sviluppato la propria attività d’impresa e i loro investimenti, contando su certezze normative che oggi vengono messe in dubbio. Auspichiamo quindi la previsione di un congruo periodo transitorio di validità delle concessioni, al fine di ammortizzare gli investimenti».
Un importante passo avanti, secondo Cna Balneari, «arriva dalla sentenza del 13 gennaio del Consiglio di Stato, che sancisce l’inapplicabilità della direttiva Bolkestein ai rapporti concessori sorti prima del 2010, anno di recepimento della direttiva nell’ordinamento italiano. Una pronuncia di cui dovranno tenere conto governo e parlamento nell’affrontare la riforma del demanio marittimo».
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Salvatore says:
Sarebbe onesto invitare anche i semplici cittadini a partecipare al dibattito. Visto che non hanno avuto mai la possibilità di dire la loro.Non dimenticate che poi alla fine ,i veri proprietari sono loro. Rivolto ai politici.
Carlo says:
Ill Consiglio di stato ha appena sancito la decadenza delle concesssioni prorogate illegittimamente prorogate, le bandi al 2024,
Le procure stanno per sequestrate tali stabilimenti
E i sindacati cosa chiedono dopo 20 anni di proroghe?
” un congruo periodo transitorio”: ovvero altra proroga.
Alberto says:
A Senigallia come in altri siti costieri per andare al mare e stare un pochino tranquillo e goderti una giornata di sole sei costretto a prendere la bicicletta pedalare per tre quattro Km e andare o verso Marzocca o verso Cesanella. In macchina per portarti un ombrellone e un lettino è impensabile, dato che per parcheggiare oltre che pagare 8€ devi lasciare l’auto dove capita. Non si può godere del mare davanti casa hanno tutto in mano i concessionari degli arenili che si rimpinzano di denari e fanno una ricevuta ogni tanto in barba a chi paga le tasse. Ho finito, ma avrei tanto altro da dire su questo argomento. Spero che gli arenili le spiagge siano più libere per tutti.
Luigi says:
cari signori bisogna salvaguardare i posti di lavoro, se creo nuove opportunità togliendo il lavoro a chi ce l’ha non faccio una cosa positiva, sto distruggendo il tessuto economico del paese, bilanciare gli interessi è sacrosanto
Valter giupponi says:
Mettere a gara la gestione dei bagni , non è togliere posti di lavoro, ma far emergere l’evasione fiscale.
Pagare un canone di 20.000 ,presuppone di dover denunciare ricavi per almeno 50/60.000 euro.
Con un canone da 60/80,000 ,quanto di ricavi?
Antilobby says:
urge una riforma seria con scadenze certe e riassegnazioni tramite evidenze pubbliche….. ormai la strada è segnata….. le associazioni dei balneari devono prenderne atto della realtà
Antilobby says:
……..speriamo che nella riforma demaniale vi sia obbligo, per ogni comune, di adibire almeno il 30% del proprio territorio marittimo a spiaggia libera……
Roberto says:
Per Alberto
A te da noia solo che qualcuno esercitando la propria impresa faccia piu’ soldi di te . Ti da noia anche pagare 8 € per parcheggiare l’auto? Vorresti tutto gratis quindi ti accanisci con i balneari
Vai a lavorare che e’ meglio
Teo Romagnoli says:
L’ Italia è chiamato il bel paese, ma dai commenti direi che gli italiani no ! Se il litorale è occupato e perché le istituzioni hanno liberato concessioni, per accogliere turisti, che ingrassano il PIL e danno benessere a tutti. Dai commenti si denota invidia ed egoismo. Per fortuna che sindaci, parlamentari e le regioni , dicono sempre di voler tutelare i concessionari a protezione del bene pubblico. Rendetevi conto che a parte il popolino, le grosse multinazionali non vedono l’ora di impossessarsi i paesi e litorali italiani su un piatto d’argento..i comuni sopra elencati diventeranno valtur, franco rosso, amazon ecc..questi si che sono in grado di accaparrarsi le coste di paesi interi e non perderanno mai più una gara se non nei confronti di un’altra multinazionale. Alberto pedalera’ ancora di più e antilobby si troverà lobby ben maggiori degli onesti (Valter) lavoratori italiani del territorio.
STELIO says:
Ci sono anche concessioni demaniali di associazioni ricreative e culturali senza finalità di lucro ,che svolgono attività ricreativa e sociale nonché di sport,che vanno salvaguardate,e che pagano il canone demaniale ,Tarsu tari oltre ad altre tasse, per dodici mesi.Inoltre svolgono anche attività di rievocazione storica ,sia della pesca ,che della gastronomia locale.