Attualità

Reggi al Demanio: ‘Progetti di sviluppo e valorizzazione’

Il programma del neo direttore dell'Agenzia del Demanio, concertato sulle dismissioni e la riqualificazione del patrimonio pubblico.

Un programma ricco di intenti positivi, che anche se non cita direttamente le spiagge italiane, riguarderà sicuramente anche questo comparto. Stiamo parlando di Roberto Reggi, neo direttore dell’Agenzia del Demanio (leggi il suo profilo), che nel giorno del suo insediamento ha pubblicato online una lettera per divulgare gli intenti del suo mandato triennale. «Un periodo di poco più di mille giorni, che coincide con l’orizzonte temporale che si è dato il governo per cambiare in meglio l’Italia», ha esordito Reggi, renziano della prima ora, che ha collaborato con l’attuale premier sin dai tempi delle prime primarie.

Reggi si è insediato al posto di Stefano Scalera lo scorso mercoledì 1° ottobre, e ha subito indirizzato questa lettera ai dipendenti dell’Agenzia del Demanio che dirigerà fino al 2017. «Ci aspettano mille giorni di intenso lavoro – ha scritto Reggi – per fare la nostra parte in questo processo. Un cambiamento che dovrà incidere necessariamente sul nostro modo di agire sia a Roma che sul territorio».

Prima di passare ai punti concreti del suo programma, Reggi ha illustrato la linea sul suo modus operandi, elencando gli interlocutori istituzionali dell’Agenzia del Demanio: «Come sindaco sono stato abituato a dichiarare in anticipo le linee programmatiche e a verificarle periodicamente con gli stessi cittadini. Allo stesso modo voglio fare qui al Demanio coinvolgendovi fin dall’inizio. Lo faremo collaborando strettamente con il Ministero dell’economia e delle finanze, con la Cassa Depositi e Prestiti, con Invimit e con tutti i livelli di governo».

Per quanto riguarda le priorità della sua agenda, il segno è di continuità rispetto a quanto fatto dal suo predecessore Scalera. Il programma è infatti incentrato sulle dismissioni e riqualificazioni del patrimonio pubblico, con un occhio di riguardo al taglio degli sprechi e ai capitali stranieri da attirare in Italia.

«In questi mille giorni – si conclude la lettera di Reggi – ecco quello che continueremo a fare sempre meglio insieme: valorizzare al meglio i beni dello Stato con il criterio dell’efficienza, della tutela e del rispetto per l’ambiente; eliminare gli sprechi ancora esistenti attraverso l’utilizzo ottimale degli spazi, in estrema sicurezza, usando le norme, gli strumenti di monitoraggio di ultima generazione e l’approccio del buon padre di famiglia; contribuire in maniera significativa ad abbattere il debito dello Stato e ridurre il deficit e la spesa corrente; attivare sul territorio progetti di sviluppo e valorizzazione che facciano anche ripartire il lavoro di professionisti e operatori impegnati nella riqualificazione e rigenerazione urbana; dare il buon esempio e convincere gli investitori privati nazionali e internazionali a scommettere sul futuro del nostro Paese».

Come detto, anche se non parla direttamente di demanio marittimo, l’argomento potrebbe essere tra i primi su cui il direttore metterà le sue competente, dovendo il governo decidere un riordino dei canoni entro il prossimo 15 ottobre. L’obiettivo degli imprenditori balneari è che, anziché attirare investitori esteri, si tenga proprio conto dello sviluppo e della valorizzazione realizzati finora sulle spiagge italiane, per risolvere definitivamente la minaccia di evidenze pubbliche aperte dalla direttiva europea Bolkestein.

Per leggere il testo integrale della lettera di Roberto Reggi, clicca qui.

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