Sindacati e associazioni

Ratto (Italia Balneare): “Pronti a grande manifestazione a Roma contro le gare”

«I balneari sono pronti a partecipare a una grande manifestazione a Roma, davanti al Senato della Repubblica, dove si sta svolgendo l’analisi del disegno di legge sulla concorrenza». Lo afferma Vittoria Ratto, presidente dell’associazione Italia Balneare, commentando l’approdo a Palazzo Madama dell’emendamento del governo che propone di riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche entro il 2024.

«Constatiamo con profondo rammarico che non è stata data alcuna importanza alle proposte avanzate dalle associazioni di categoria al tavolo tecnico interministeriale: in quella sede abbiamo presentato numerosi scritti di carattere tecnico-giuridico, ma nulla è stato recepito», afferma Ratto. «L’emendamento al ddl concorrenza approvato la settimana scorsa si presenta estremamente contraddittorio: da un lato si sostiene di voler tutelare le piccole imprese a carattere familiare (sebbene non si comprenda nemmeno come), dall’altro viene prevista una durata della concessione per garantire l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti realizzati in corso di durata della concessione per accrescere il valore commerciale dell’attività imprenditoriale esercitata. Sostanzialmente si tutelano le multinazionali che potranno investire cifre considerevoli e conseguentemente godere di una lunga durata dei titoli concessori, a totale discapito delle piccole imprese familiari».

«Analogamente – prosegue la leader di Italia Balneare – non viene data alcuna rilevanza alla ricognizione delle concessioni demaniali esistenti al fine di valutare la sussistenza di una eventuale scarsità della risorsa che, lo ricordiamo e lo ribadiamo, rappresenta un presupposto imprescindibile per l’eventuale applicazione della direttiva Bolkestein. Né viene data rilevanza alcuna al legittimo affidamento di tutti quegli imprenditori che hanno conseguito un titolo concessorio nel momento in cui la normativa nazionale garantiva la continua validità della concessione demaniale e, conseguentemente, hanno operato scelte anche di vita in ragione della certezza di poter svolgere il loro lavoro. Con un testo normativo di questo tenore possiamo con certezza mettere la parola fine sul futuro delle attuali imprese balneari e del relativo indotto. Questo non lo possiamo accettare. Le disposizioni gettano nello sconforto un’intera categoria e migliaia di famiglie».

Conclude Ratto: «Sono queste pertanto le motivazioni che ci spingono a organizzare manifestazioni davanti a tutte le sedi regionali, fino ad arrivare a Roma davanti al Senato della Repubblica, dove si sta analizzando il ddl concorrenza, o davanti ad altri palazzi del potere, con una grande manifestazione finale. I balneari sono storia, made in Italy, economia, imprese, lavoratori. Non possono essere salutati attraverso un emendamento che liquida il problema facendo del mero populismo anziché organizzare in modo serio una componente fondamentale del tessuto socio-economico del paese».

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