È un vero e proprio pasticcio quello avvenuto in Puglia sulle regole per portare i cani in spiaggia, con una legge regionale approvata il 17 dicembre 2018 che ha stabilito il libero accesso di fido alla battigia e con l’ordinanza balneare del 5 aprile 2019 che ha detto l’esatto contrario. Tutto ciò ha portato a un paradossale cortocircuito normativo, raccontato dal quotidiano Repubblica, che è esploso in seguito alle segnalazioni di alcune associazioni animaliste locali. Per tentare di risolvere la situazione è dovuta intervenire la polizia municipale di Bari, sollecitata da un esposto, che ha sanzionato otto padroni che portavano candidamente a spasso il cane col guinzaglio.
Il perché è presto detto: mentre il testo dell’ordinanza balneare 2019 affisso in tutte le spiagge pugliesi ha messo nero su bianco il «divieto di condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola e guinzaglio, in aree non appositamente autorizzate, attrezzate e segnalate», la legge regionale approvata pochi mesi prima esprime un orientamento opposto, e cioè che «la Regione consente l’accesso alle spiagge degli animali d’affezione», a eccezione delle aree espressamente individuate e vietate dai Comuni. Un vero e proprio caos che ha costretto il sindaco di Bari Antonio Decaro a scrivere una lettera indirizzata all’Anci Puglia, al presidente della Regione Puglia e al direttore della sezione Demanio e patrimonio della Regione Puglia.
«È evidente come le due disposizioni si pongano in netto contrasto l’una con l’altra – sottolinea Decaro – determinando l’enorme difficoltà, per non dire impossibilità, dei Comuni costieri, gestori delle aree demaniali adibite a spiaggia libera o a spiaggia libera attrezzata (peraltro presenti in ampia misura nel territorio del Comune di Bari), di disciplinare l’accesso degli animali d’affezione a dette aree. La situazione di incertezza normativa non solo impedisce ai Comuni costieri di assumere determinazioni precise e inequivocabili in ordine alla materia, ma espone gli stessi anche a un elevato rischio di contenzioso, qualora dovessero decidere di applicare l’una o l’altra norma». La lettera si chiude chiedendo «la convocazione di un tavolo tecnico sulla normativa in materia di accesso alle spiagge degli animali d’affezione».
A Bari il problema, all’attenzione degli uffici del Comune già da mesi, è esploso con le recenti multe: stando all’ordinanza, i cani non potrebbero scorrazzare né sulla sabbia né sulla passeggiata vista mare, e difatti i vigili urbani, dopo avere ricevuto un esposto, hanno sanzionato gli otto padroni di cui sopra. Eppure quelle multe potrebbero essere facilmente impugnate, dato che la legge ha un valore superiore all’ordinanza. I padroni di cani che di solito passeggiano sulle spiagge baresi hanno tuttavia preferito chiedere al Comune di Bari un incontro, chiedendo di poter realizzare un’area attrezzata dove lasciare liberi gli animali. E proprio oggi pomeriggio saranno ricevuti dal direttore generale del Comune Davide Pellegrino, che da mesi segue la vicenda dell’assurda contraddizione normativa che espone l’amministrazione al rischio di contenzioso.
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