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Pescara, i bagni si trasformano in hotel. Ma gli albergatori protestano

La proposta del comune: il 10% della superficie degli stabilimenti balneari si potrà trasformare in ricettivo.

A Pescara gli imprenditori balneari litigano con gli albergatori. L’amministrazione comunale del capoluogo abruzzese sta infatti studiando la possibilità di modificare il Piano Spiaggia per permettere agli stabilimenti balneari di trasformare in ricettivo il 10% della propria superficie.

L’intento sarebbe insomma quello di rendere possibile uno dei grandi sogni dei turisti, e cioè quello di avere una camera d’albergo con accesso diretto al mare. Che in Italia è una possibilità più unica che rara.

Ma gli albergatori di Pescara non ci stanno: l’opposizione alla proposta è stata immediata, con il presidente provinciale di Federalberghi, Emilio Schirato, che ha detto senza mezzi termini: «Nel contesto di crisi che sta vivendo la ricettività pescarese, dovuta al dimezzamento strutturale del turismo business e alla concorrenza sleale rappresentata dai b&b, la possibilità di aggiungere circa 200 camere all’attuale offerta ci sembra pazzia pura».

Forse si prospetta insomma l’ennesima disputa tra albergatori e balneari, che caratterizza ormai il nostro paese sin dalla remota nascita del turismo. O forse l’amministrazione comunale sarà così in gamba da far trovare un accordo sensato per entrambi.

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