PESARO – Alla vigilia delle elezioni e in vista della stagione estiva, i concessionari di spiaggia sottopongono alla politica le questioni che da tempo attanagliano la categoria; prima fra tutte la direttiva Bolkestein e il problema relativo all’asta delle concessioni demaniali marittime che attende ancora una soluzione.
Per parlare di questo problema, ma anche di erosione marina e di altre questioni relative ai servizi di gestione spiaggia, i bagnini del litorale pesarese aderenti alla Cna hanno incontrato oggi la capolista al senato del Partito Democratico, nonché ex segretario provinciale dell’associazione, Camilla Fabbri.
In una affollata riunione – alla quale hanno partecipato tra gli altri anche il responsabile nazionale di Cna Balneatori Cristiano Tomei, la presidente provinciale Sabina Cardinali e il responsabile provinciale Antonio Bianchini – sono stati illustrati i problemi legati alla Bolkestein e alle concessioni la cui recente proroga (dal 2015 al 2020) ha il sapore del contentino. Secondo i bagnini si tratta infatti di «un’inezia rispetto ai 30 anni richiesti in precedenza dai relatori al provvedimento presso la commissione di bilancio del senato».
Per questo i bagnini pesaresi chiedono alla politica di riprendere in mano al più presto la questione per contrastare il parere della commissione europea, contraria alla proroga e a favore di un’asta pubblica. La specificità delle attività balneari italiane deve essere rivendicata con più forza. Chi negli anni ha investito risorse, creato infrastrutture e riqualificato il litorale non può essere penalizzato da norme che contrastano in pieno con lo spirito imprenditoriale e di servizio delle attività stesse. Per questo, prosegue lo stato di agitazione da parte dei bagnini che, solo nelle Marche, contano circa duemila imprese e quindicimila addetti diretti.
Non bastasse la Bolkestein, i bagnini pesaresi sono inoltre alle prese con l’ormai annoso problema dell’erosione delle spiagge. Insomma, una serie di questioni alle quali la politica deve dare risposte.
Per parte sua la capolista al senato del Pd, Camilla Fabbri, ha garantito il suo futuro impegno in sede parlamentare per affrontare le questioni della categoria. A cominciare dalla direttiva Bolkestein che va affrontata in sede nazionale e internazionale, questa volta con un’azione più incisiva e comunque definitiva.
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