di Alex Giuzio
Anche Maurizio Melucci ha cambiato idea grazie alla Spagna. L’assessore al turismo della Regione Emilia-Romagna (nella foto), dopo anni di discorsi in cui dava per inevitabili le evidenze pubbliche degli stabilimenti balneari italiani «perché voluti dall’Europa», ieri ha preso una posizione più in linea con gli appelli dei sindacati balneari.
Intervenendo nel pomeriggio alle "Giornate della cooperazione" di Cervia, tenutesi al Magazzino del sale, Melucci si è espresso così: «La Spagna mette 460 milioni per il turismo. Nel decreto sviluppo del nostro governo ce ne sono solo 22. Per forza va più forte di noi. E lo stesso fa la Francia, che ha meglio capito che il turismo è economia e industria. Ma se ci sono attività economiche che hanno una proroga delle concessioni demaniali marittime, quella tocca anche a noi e non solo alla Spagna. Però non possiamo andare avanti cosí divisi: occorre condividere due o tre punti e andare a trattare con questi davanti al governo. Le Regioni vogliono sapere cosa fa la Spagna, dove si parla anche di realizzare i ristoranti in spiaggia. Non ci possono essere due pesi e due misure nello stesso continente. Tutti i governi hanno detto, fino a oggi, che dalla Bolkestein non si esce. Ma non ci hanno consegnato lo schema di decreto, che abbiamo solo letto sui giornali. Noi vogliamo sapere cosa fa la Spagna, e le analogie con l’Italia. Occorre un chiarimento» (fonte: Corriere di Romagna).
L’intervento di Melucci si è tenuto poche ore dopo che lì vicino, all’hotel Dante di Cervia, durante l’assemblea del sindacato Fiba i balneari annunciavano una manifestazione da tenersi il 20 novembre a Bologna, sotto la sede della Regione Emilia-Romagna. «Una scelta doverosa – ha spiegato Riccardo Vincenzi, presidente regionale di Fiba – perché il governatore Vasco Errani non ci ha mai ufficialmente supportato, e il suo assessore Melucci addirittura ha sempre ritenuto le aste inevitabili. Ma sappiamo che non è vero. Sappiamo che è il governo a volerci vendere, e non l’Unione europea».
Che Melucci abbia cambiato idea anche in seguito alle accuse lanciate a poco prima e poco lontano dal luogo del suo intervento? Certo è che la soluzione spagnola ha fatto riflettere tanti soggetti finora favorevoli alle evidenze pubbliche, tra cui appunto Melucci.
Ma i sindacati balneari non sembrano intenzionati ad annullare la loro manifestazione bolognese solo per questa fugace dichiarazione di Melucci. Sib, Fiba, Cna Balneatori e Assobalneari hanno infatti confermato oggi con un comunicato unitario il loro progetto:
BALNEARI: PRESIDI DAVANTI ALLE SEDI REGIONALI
Per difendere gli stabilimenti balneari dall’evidenza pubblica del 2016 e per una reale tutela di 30.000 imprese italiane. Il primo appuntamento è a Bologna il 20 novembre; seguiranno Roma, Genova, Napoli, Firenze, Bari e Cagliari.
Continua lo stato di agitazione degli imprenditori balneari: è stato stilato un calendario che, a partire dalla prossima settimana, prevede una serie di presidi davanti alle sedi regionali. L’iniziativa, progettata dai sindacati di categoria Sib–Confcommercio, Fiba–Confesercenti, Cna Balneatori e Assobalneari–Confindustria, individua nelle Regioni gli interlocutori fondamentali per la difesa delle imprese balneari che hanno contribuito in maniera determinante a rendere famose in tutto il mondo molte località costiere italiane; e intende poi ribadire con forza al Governo la necessità di evitare l’evidenza pubblica prevista dal 2016 e di trovare una soluzione condivisa che tuteli realmente il ‘fiore all’occhiello’ della nostra offerta turistica costituita da 30.000 imprese e 300.000 lavoratori. Il primo appuntamento è fissato per martedì 20 novembre alle ore 11 a Bologna, in viale Aldo Moro, davanti alla regione Emilia-Romagna. Saranno presenti migliaia di imprenditori balneari con indosso la maglietta ‘Salvataggio’, provenienti da tutta Italia, seguiti da pattini, lettini, bandiere, fischietti che certamente non passeranno inosservati.
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