di Alex Giuzio
Qualche giorno fa l’Ansa ha divulgato una notizia che riportiamo integralmente qui di seguito.
BRUXELLES, 17 GEN – È stato raggiunto un accordo all’interno della commissione mercato interno dell’Europarlamento per escludere le concessioni balneari dal testo di direttiva Ue sulle concessioni in esame a Strasburgo. Lo ha annunciato l’eurodeputata del Pdl Lara Comi, che ha gestito la trattativa in accordo con i colleghi italiani Angelilli, Baldassarre, Bartolozzi, Mazzoni, Morganti e Motti. «Di comune accordo, abbiamo deciso di scegliere una nuova definizione di concessione nella direttiva che esclude chiaramente il settore balneare italiano dall’ambito di applicazione di questa nuova legislazione europea», hanno dichiarato Comi e Philip Juvin, il relatore del provvedimento che sarà votato in commissione mercato interno il 24 gennaio. Si tratta, ha sottolineato l’eurodeputato dell’Eld Claudio Morganti, di un «passo avanti» per «cercare di risolvere la questione delle concessioni balneari e tutelare l’intera categoria e le nostre imprese». Ora gli occhi sono puntati sul commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, che ha in mano anche la procedura d’infrazione contro l’Italia sulla proroga delle concessioni. «Nei prossimi giorni gli chiederemo di riaprire un tavolo di dibattito con gli europarlamentari italiani, per individuare una soluzione definitiva che tuteli questo importante settore economico e sociale italiano», ha sottolineato Comi. «Mi auguro – ha fatto eco Morganti – che lo stesso commissario possa venirci incontro, riaprendo con noi un dialogo produttivo, così da poter mettere al riparo da ogni rischio uno dei principali settori dell’economia italiana». (ANSA).
Sulla questione è necessario fare un po’ di chiarezza, poiché in particolare l’europarlamentare italiana Lara Comi ha provveduto ad aggiornare costantemente la categoria dalla sua pagina Facebook riguardo ai passaggi della nuova direttiva concessioni, ma essendo il testo in questione poco conosciuto, la confusione che si è generata è maggiore di prima.
In sostanza, Lara Comi afferma di essere riuscita a escludere gli stabilimenti balneari da tale direttiva concessioni, un nuovo testo di legge che, a sua detta, avrebbe definitivamente condannato gli imprenditori di spiaggia all’esproprio delle loro aziende.
Dato che il testo di questa direttiva non è ancora stato pubblicato, non ci permettiamo di giudicarne il contenuto né l’efficacia dell’operazione condotta dagli europarlamentari italiani, rimandando queste riflessioni al momento della lettura della direttiva. Tuttavia, è importante ribadire che l’esclusione dalla direttiva concessioni non implica l’eliminazione del pericolo aste: in vigore rimane ancora la direttiva servizi "Bolkestein", la cui errata applicazione in Italia ha aperto la possibilità di mandare a evidenza pubblica gli stabilimenti balneari. Essere fuori dalla direttiva concessioni non significa essere stati esclusi dalla direttiva servizi.
Per gli imprenditori di spiaggia del nostro paese, dunque, nulla è cambiato: il prossimo governo dovrà necessariamente varare una riforma del settore turistico balneare che regolamenti la posizione delle concessioni demaniali in relazione alla direttiva Bolkestein, evitando l’esproprio coatto di trentamila imprese e disponendo un piano di investimenti per il rilancio del settore.
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