Ambiente

L’erosione costiera fa mobilitare i balneari romagnoli

Elevata partecipazione al nostro secondo convegno dedicato al problema che minaccia la scomparsa di metà delle spiagge italiane.

L’erosione costiera e l’innalzamento dei mari sono il problema più grave che colpirà le spiagge italiane nei prossimi decenni e gli imprenditori balneari ne sono molto consapevoli e preoccupati: lo dimostra l’elevata partecipazione al convegno organizzato da Mondo Balneare e Cooperativa Spiagge Ravenna ieri al Pala De Andrè, nell’ambito della Fiera Imprese Balneari. Con l’intero settore a rischio di scomparsa ben più di quanto avvenuto con la direttiva Bolkestein, la nostra iniziativa ha chiamato a raccolta scienziati, ingegneri, ambientalisti, architetti, giuristi e associazioni di categoria al fine di affrontare il problema da ogni punto di vista. Si è trattato del secondo di un ciclo di incontri su questo tema (il primo è avvenuto lunedì scorso alla fiera Balnearia di Carrara, vedi articolo) che proseguirà nelle prossime settimane.

Il quadro della situazione erosiva in Italia è stato tracciato da Umberto Simeoni, docente dell’Università di Ferrara, che ha evidenziato come questo fenomeno sia legato a questioni come «la cementificazione, l’estrazione di idrocarburi e la conseguente subsidenza del suolo, l’innalzamento dei mari dovuto al riscaldamento globale e la scomparsa delle dune naturali costiere».

«Il 74% dei turisti giudica fondamentale l’ampiezza della spiaggia per la scelta delle sue vacanze – ha sottolineato Simeoni – e per questo gli imprenditori balneari devono ragionare sulle modalità per arginare questo fenomeno. Ogni costa è a sé stante e non esiste una ricetta unica, ma in generale occorre agire con prospettive a lungo termine anziché di emergenza».

Sulla stessa linea è stato Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente: «Il clima sta cambiando e con esso deve cambiare anche il nostro adattamento, che lo vogliamo o no. L’equilibrio totale della costa è un’utopia e salvare tutti i litorali è impossibile; in alcuni casi è più conveniente spostare le imprese anziché continuare a spendere risorse per difendere spiagge sotto grave erosione».

«Le azioni di contrasto all’erosione costiera non dipendono solo da quanti soldi abbiamo a disposizione, ma soprattutto da come si usano – ha aggiunto Minutolo – L’importante è programmare le azioni in ottica di tutelare le spiagge per i prossimi decenni e non solo per un’estate, attuando scelte razionali».

L’assessore alla difesa della costa della Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo ha esortato a «ragionare sull’erosione costiera senza allarmismi, per dare soluzioni concrete anziché di pancia. Quando parliamo di difesa della costa non possiamo pensare solo ai confini della spiaggia, bensì praticare interventi armonizzati con tutto il resto dell’ambiente e delle imprese».

Infine, Gazzolo ha lamentato «la mancata attuazione di un osservatorio nazionale sull’erosione costiera e soprattutto un piano nazionale di difesa programmata, che dovrebbe diventare un asse portante del nostro paese».

Sono intervenuti al convegno il sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone e il presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna Maurizio Rustignoli. L’avvocato Domenico Ciccarelli ha illustrato agli operatori balneari le modalità per ottenere la riduzione del canone fino al 50% in caso di erosione costiera, mentre l’architetto Cristian Gori ha presentato il suo masterplan per Bellaria Igea Marina che rappresenta una totale riprogettazione sostenibile di una località balneare. Sono inoltre intervenuti alcuni tecnici per parlare di progetti, brevetti e proposte al fine di contrastare l’erosione costiera: Nico Pellecchia (Wawtech), Roberto Lorenzi (Italdraghe), Tiziano Meneghetti (ingegnere), Claudio Miccoli (geologo).

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