Cna Balneari

Le istanze di Cna per la ripartenza del turismo balneare

L'associazione avanza sei richieste al governo

Individuare le misure per la riapertura degli stabilimenti balneari in condizioni di sicurezza, diramare una circolare applicativa per l’estensione delle concessioni fino al 2033, ridurre i canoni demaniali. Sono alcune delle richieste di Cna Balneari contenute nel dossier “Il turismo balneare alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le istanze di Cna per la ripartenza del settore“.

«Gli effetti dell’emergenza sanitaria a causa del coronavirus ha coinvolto in modo diretto anche il settore del turismo marittimo e le attività degli stabilimenti balneari – afferma il documento di Cna – e sta producendo effetti devastanti per l’intera economia nazionale e nella fattispecie per la filiera del turismo. Da subito, infatti, con la diffusione dell’epidemia Covid-19, le misure restrittive riguardanti gli spostamenti delle persone hanno prodotto la cancellazione di viaggi e di prenotazioni presso le attività ricettive. La chiusura, prevista per tutto il mese di aprile e almeno fino al 3 maggio, dei ristoranti annessi alle strutture balneari ha provocato una perdita immediata di lavoro legata ai cosiddetti ponti di primavera (Pasqua, 25 aprile e 1° maggio), con un pesante danno economico per le attività del settore e dell’indotto. Saltare una stagione comporterebbe irrimediabili danni per un settore la cui stragrande maggioranza delle imprese realizza nel periodo estivo il fatturato dell’intero anno».

«Soprattutto in questo momento di grave incertezza – prosegue Cna – è necessario dare immediata e piena attuazione in tutti i comuni costieri italiani dell’estensione fino al 2033 delle attuali concessioni demaniali marittime in attuazione a quanto disposto dalla legge 145/2018; norma ancora largamente inattuata nella maggior parte dei comuni costieri italiani, necessaria per dare possibilità alle imprese del settore di programmare investimenti nel momento della piena ripartenza, una volta superata l’emergenza sanitaria. Tale incertezza sta creando ulteriori problemi in questa fase emergenziale, per i titolari delle imprese balneari che hanno necessità di chiedere liquidità alle banche».

Alla luce di tali premesse, queste sono le sei richieste di Cna Balneari per la salvaguardia del settore:

  1. l’emanazione, con urgenza, di una circolare interministeriale contenente indicazioni alle amministrazioni competenti per la piena applicazione, su tutto il territorio costiero nazionale, della disposizione di legge relativa alla durata delle concessioni vigenti a tutto il 2033;
  2. la previsione di una riduzione dei canoni demaniali e l’abolizione della relativa imposta regionale sugli stessi. La non applicazione dei moltiplicatori O.M.I. per i cd. canoni pertinenziali, già non sostenibili per centinaia imprese del settore, applicati ai manufatti di difficile rimozione;
  3. modalità e tempistiche certe – nei tempi più rapidi possibili – per la riapertura dei pubblici esercizi e delle attività connesse agli stabilimenti balneari;
  4. un’indicazione unica di carattere nazionale che abbia valenza contemporanea su tutto il demanio marittimo per consentire ai titolari delle imprese la manutenzione e l’allestimento delle strutture balneari e delle annesse spiagge;
  5. l’introduzione di un bonus vacanze per le famiglie italiane, utilizzabile in Italia e spendibile in tutte le attività legate alla filiera turistica per far ripartire la spesa turistica anche del settore balneare;
  6. una fase di governance per la ripartenza del settore, attraverso i tavoli istituzionali che possano monitorare tutte le fasi del processo, per condividerne con le imprese del settore le strategie e la messa in pratica delle azioni e delle misure necessarie.

Cna, attraverso il proprio manifesto “Ricominciamo da noi”, ha richiesto misure forti e straordinarie per superare l’emergenza sanitaria ed economica provocata dal coronavirus tutelando salute, livelli di reddito e tessuto produttivo. Tra le misure urgenti indicate nel manifesto, quelle per il sostegno alla liquidità e per la sospensione dei tributi locali. «L’emergenza, inoltre, deve rappresentare un’occasione per una radicale opera di semplificazione burocratica e snellimento normativo», afferma il documento dell’associazione.

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Cna Balneari è la sezione di Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) che associa i titolari di stabilimenti balneari.
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