Attualità

La riforma delle spiagge sarà presentata entro 45 giorni

Lo hanno annunciato stamattina i senatori Granaiola e Tomaselli (Pd). Le associazioni di categoria saranno ricevute dal governo prima della discussione del ddl.

di Alex Giuzio

ROMA – Mancherebbe un mese e mezzo alla presentazione del disegno di legge sulla riforma delle concessioni balneari. Lo hanno annunciato questa mattina i senatori Pd Manuela Granaiola e Salvatore Tomaselli, affermando di avere ricevuto la notizia direttamente dal sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta.

«Non sappiamo ancora se il disegno di legge sarà presentato per iniziativa del parlamento o del governo – spiega la senatrice Granaiola – ma l’auspicio è che questo avvenga entro 45 giorni». Cioè prima della sentenza definitiva della Corte di giustizia europea, che a maggio si pronuncerà sulla validità della proroga al 2020 delle concessioni balneari (anche se un primo orientamento sarà condiviso già il 25 febbraio).

«Il Pd ha la volontà politica di arrivare a una rapida soluzione della questione balneare – aggiunge la Granaiola – poiché lo stato di incertezza delle imprese è diventato insostenibile. Ma è importante che le associazioni di categoria restino tutte compatte: il governo intende infatti confrontarsi con i sindacati prima della presentazione della legge, in modo da recepire i punti irrinunciabili che dovrebbe avere la riforma delle concessioni balneari».

Riccardo Borgo, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, reagisce positivamente alle notizie: «Siamo soddisfatti che il governo sia in procinto di presentare il disegno di riforma delle concessioni balneari, e soprattutto che si sia dichiarato disponibile a ricevere i contributi delle associazioni di categoria prima di portare il ddl in parlamento. Per noi questo era un requisito indispensabile. Mi auguro che nel percorso di condivisione del disegno di legge siano coinvolte anche le Regioni, che non devono svolgere un ruolo di comparsa bensì di primi attori, poiché i problemi delle imprese balneari le riguardano da vicino. Ma la nostra speranza più grande è che tutto il Partito democratico condivida in maniera compatta il progetto di riforma che sarà presentato».

Anche Cristiano Tomei, coordinatore Cna Balneatori, si dice soddisfatto: «Siamo finalmente riusciti a far capire l’importanza della questione balneare italiana. Ora occorre che il governo prenda posizione, prima della sentenza della Corte di giustizia europea, per affermare a Bruxelles che la risorsa delle spiagge non è limitata e che c’è spazio in abbondanza per assegnare nuove concessioni e per estendere di almeno 30 anni quelle attuali, come fatto da Spagna e Portogallo. I numeri giunti finora dalle amministrazioni comunali che hanno inviato i dati sull’occupazione dei litorali confermano questa possibilità». A sostegno di questa tesi, durante l’incontro di oggi Cna Balneatori ha anche presentato la sua petizione che ha raccolto oltre 3000 firme.

A proposito dei dati sui litorali liberi, era presente all’incontro di stamane anche una funzionaria dell’Agenzia del Demanio, invitata da Granaiola e Tomaselli a riferire i risultati delle ricerche riguardanti le aree demaniali non ancora date in concessione. La rappresentante dell’Agenzia del Demanio ha dichiarato che questi dati sono in possesso dei Comuni e delle Regioni e solo pochi tra loro sono riusciti a fornirli, non permettendo così una valutazione concreta e veritiera. Per quanto riguarda la delimitazione di una nuova demarcazione demaniale sollecitata dal governo, su questo fronte l’iter è molto complesso e non agevole da attuare, tanto che non tutte le Regioni hanno risposto alla richiesta.

Ecco il video integrale della conferenza stampa:

In seguito alla conferenza, i senatori Granaiola e Tomaselli hanno diramato il seguente comunicato:

Balneari: senatori Pd, norme certe per il settore

«Sosteniamo la necessità di una soluzione che rappresenti, in un quadro normativo dentro vincoli europei e nazionali, la peculiarità della nostra industria balneare che è un valore aggiunto dell’intera economia nazionale. Ribadiamo il nostro impegno parlamentare e legislativo a sostegno delle imprese balneari che operano sul demanio marittimo e a fianco del governo che da qui a un mese presenterà la proposta di riorganizzazione complessiva del settore». Così il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, ha ribadito l’impegno dei senatori del Pd per le imprese balneari in un incontro promosso dalla senatrice Manuela Granaiola in Senato.

«Su questo – aggiungono – rivolgiamo un appello a tutte le associazioni affinché giungano a questo appuntamento, fondamentale per il settore, con una piattaforma unitaria contenente proposte assolutamente condivisibili e non oggetto di una estenuante contrattazione. Una soluzione sostenuta da tutti gli attori del settore può rappresentare una svolta per mettere finalmente in sicurezza questo settore per gli anni a venire».

Manuela Granaiola, che ha accolto e illustrato la petizione di Cna per sollecitare il riordino del settore, sottolinea: «Abbiamo colto in questa petizione la volontà di sollecitare l’UE a un’analisi più approfondita di importanti profili giuridici inerenti la questione balneare italiana che ha assoluto bisogno di un quadro normativo di stabilità. Le questioni pendenti sono molte, a partire da quella riguardante la sentenza sul ricorso promosso dalla regione Lombardia presso la Corte di giustizia europea, secondo la quale una norma nazionale che determini un’automatica proroga della scadenza delle concessioni demaniali viola l’articolo 12 della direttiva Bolkestein».

«La sentenza è attesa per la primavera 2016 ma intanto è bloccata la ‘politica del doppio binario’. Siamo convinti che il ritardo legislativo sia enorme, ma siamo anche convinti che dei passi importanti siano stati fatti a cominciare dalla formazione dell’intergruppo parlamentare che impegna tutti partiti a trovare una soluzione per il riordino del settore senza dimenticare l’importanza dell’unità delle imprese interessate che non può che dar forza a ogni possibile intervento legislativo», conclude la senatrice Pd.

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