La nuova pagoda cinese di Rimini come dov’era (o quasi)

Le suggestioni della Rimini balneare che verrà sono descritte nelle linee guida del futuro “Parco del mare“. Uno dei suoi obiettivi principali è il collegamento del mare al centro storico, al fine di eliminare quelle divisioni in senso orizzontale, come il lungomare stradale e il muro di cemento delle cabine.

giochi festopolis

All’interno di questo sforzo progettuale essenzialmente teso al recupero di un nuovo rapporto con il mare, il restyling della Pagoda Cinese è un processo naturale. Un progetto che, se realizzato, assumerebbe un significato nobile, quello di ricostruire l’anima balneare nella nostra città, proprio quella che i Conti Alessandro e Ruggero Baldini inaugurarono nel 1843 con il nome di “Stabilimento Bagni“. Con il restyling della Pagoda si ricostruirebbe inoltre quell’asse urbano da cui è nata la storia della balneazione nella nostra città, quella prospettiva da “grandeur” che partiva da Piazza Ferrari, attraversava Viale Principe Amedeo (allora Viale dei Bagni) e la Fontana dei 4 Cavalli per poi accedere al mare, appunto con la Pagoda Cinese.

I rendering mostrati in questo articolo mostrano una mia proposta di restyling che, rispettando la struttura originaria, propone una sua rilettura a livello dei nuovi materiali e dell’arredo, con un design outdoor progettato appositamente per l’occasione. Per lo studio cromatico del tendone centrale è stato coinvolto il designer Marco Morosini di Brandina.

La Nuova Pagoda (con una superficie di 600 mq identica all’originale), se realizzata, tornerà a essere come un tempo, un’isola felice sul mare. Un luogo polifunzionale in cui poter prendere il sole, leggere un libro, ascoltare della buona musica, ritrovarsi per aperitivi, pranzi o cene, ma sempre e comunque ammirando il mare nella sua versione diurna, al tramonto o notturna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividilo!

Facebook
Twitter
WhatsApp
Email

L'autore