di Emiliano Favilla e Fabrizio Maggiorelli*
Nell’ambito del convegno del Pd "L’economia del mare", che si è svolto ieri all’Una Hotel di Lido di Camaiore, ha avuto molto rilievo il dibattito sul turismo balneare. Gli operatori degli stabilimenti balneari presenti, con delegazioni provenienti da tutta la Toscana e anche dalla Liguria, hanno rappresentato con forza la grave situazione in cui versano le aziende balneari delle piccole imprese familiari e le ditte fornitrici di attrezzature in relazione alle paventate aste previste nella Direttiva Servizi "Bolkestein".
L’assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, ha toccato con mano il disagio e la forte preoccupazione che anima tutti gli operatori delle imprese balneari. Durante il convegno è emerso con chiarezza che l’economia principale della Regione Toscana sta proprio nel turismo balneare, e che le vicende legate all’incertezza e alla precarietà scaturite dalla Direttiva Servizi CE 123/06 stanno letteralmente immobilizzando il settore degli stabilimenti balneari e delle aziende fornitrici di attrezzature balneari, nonché di tutte le molteplici imprese dell’indotto legate alla manutenzione, alla carpenteria metallica, alla falegnameria, all’edilizia, all’idraulica, all’elettrotecnica, eccetera.
Sul profilo tecnico-politico, molto chiaro e incisivo è stato l’intervento di Alessandro Del Dotto nello spiegare l’importanza e la possibilità della deroga nell’applicazione della Direttiva Servizi per la salvaguardia delle piccole imprese balneari, che sono un fattore fondamentale per lo sviluppo di un settore importante come quello del turismo balneare.
La senatrice Manuela Granaiola in un appassionato e caloroso intervento ha evidenziato anche i pericoli dell’infiltrazione mafiosa che l’attuale situazione di incertezza può offrire nel contesto del turismo balneare. Altri interventi come quelli dei presidenti dell’Associazioni balneare di Lido di Camaiore e Viareggio (Luca Petrucci e Carlo Monti) hanno rafforzato il disagio che serpeggia nella categoria ormai stanca del protrarsi di una grave situazione che avrebbe dovuto già trovare da tempo una positiva soluzione.
Di fronte a tanta rabbia e determinazione degli operatori balneari, i rappresentanti regionali presenti hanno riproposto l’impegno della Regione Toscana a sostenere con rinnovata forza la richiesta di esclusione (direttamente per le competenze proprie della Regione Toscana e altresì nei confronti del governo nazionale e della stessa comunità europea) nell’applicazione della Direttiva Servizi, affinché siano evitate le aste e ogni forma di evidenza pubblica, in modo che si superi l’attuale incertezza e precarietà di un settore di fondamentale importanza per l’economia del nostro paese e della Toscana in particolare.
A fronte di questo preciso impegno assunto dai rappresentanti della Regione Toscana, il Comitato Salvataggio Imprese e Turismo e i balneari presenti hanno manifestato soddisfazione con riserva di attenta e vigile verifica che gli impegni assunti (a conferma di quanto ha già sostenuto a suo tempo lo stesso presidente Enrico Rossi) siano portati avanti con celerità e determinazione. In particolare è stato richiesto il preciso impegno da parte della giunta regionale e del suo presidente a richiedere con forza al governo ciò che lo stesso Parlamento europeo, con la Risoluzione del 27 settembre 2011 (2010/2206/INI) sul turismo, ha ribadito al punto 56. Infatti lo stesso Parlamento europeo, nel ribadire l’importanza del turismo balneare come peculiarità di alcune regioni costiere europee, ha incaricato “la Commissione a valutare se la direttiva 2006/123/CE abbia ripercussioni negative sulle PMI di questo settore e, se lo ritiene necessario, a proporre misure per attenuare tali ripercussioni e garantire che le caratteristiche specifiche di questa categoria professionale siano prese in considerazione nell’applicazione della direttiva”; “gli Stati membri a valutare, in cooperazione con le autorità competenti, l’introduzione di misure compensative per attenuare i danni causati agli operatori turistici dall’introduzione di una nuova legislazione che comporta la perdita dei diritti acquisiti e causa perdite correlate a investimenti non ammortizzati destinati a rinnovare o adeguare le sue strutture nel rispetto della legislazione precedentemente in vigore”.
Pertanto si è richiesto l’impegno alla giunta regionale ed al suo presidente che attraverso la Conferenza Stato-Regioni si faccia promotore verso il governo italiano affinché chieda alla Commissione europea di riconoscere:
- che non esiste, nella disciplina delle concessioni demaniali marittime, una discriminazione né palese né dissimulata nei confronti di operatori appartenenti ad altri Stati membri;
- che le attività svolte dagli attuali operatori balneari devono ritenersi escluse dal campo di applicazione della direttiva servizi oltre che per le ragioni sopra evidenziate, anche per la tipicità e peculiarità degli stabilimenti balneari italiani e toscani, in virtù della salvaguardia paesaggistica e urbanistica del territorio costiero della nostra regione;
- che in ogni caso al settore turistico-balneare non si applica l’art. 12 della direttiva servizi, in quanto esistono in Italia larghe possibilità di accedere al mercato delle concessioni vista la estensione delle spiagge ancora non concesse. Per questo motivo si è rinnovata la richiesta di un preciso censimento delle attività turistico-ricreative del demanio pubblico a livello della regione Toscana, ma auspicabile a breve termine su tutto il territorio nazionale;
- che a motivo dell’esistenza di imprese balneari, e visti i forti legami esistenti tra ambiente, paesaggio, assetto territoriale e turismo costiero, l’uso turistico-balneare, determinando la più proficua utilizzazione del bene pubblico, è stato sin dall’inizio accompagnato dall’affidamento ai soggetti imprenditoriali intestatari delle relative concessioni demaniali di rilevanti compiti, relativi a:
1) alla salvaguardia della pubblica incolumità, a cui essi provvedono con l’istituzione del servizio di salvataggio e la segnalazione obbligatoria delle condizioni meteo-marine del conseguente rischio per i bagnanti, su preciso incarico delle autorità competenti in materia e dunque in loro sostituzione;
2) alla cura dell’igiene e della sanità pubblica, alle cure salsoiodiche e di elioterapia
3) alla tutela e al monitoraggio dell’ambiente costiero, particolarmente fragile e ricco di preziose risorse naturali;
4) alla conservazione del bene pubblico concesso, esposto ad un uso intenso e diffuso che ne mette sempre più a rischio l’integrità, fondamentale anche per l’equilibrio e la difesa del territorio retrostante.
I balneari presenti al convegno hanno quindi concluso ribadendo la necessità di un nuovo forte e deciso impegno del presidente della Regione Toscana e della sua giunta, a breve termine, nei confronti dei ministri Milanesi e Gnudi anche attraverso la Conferenza Stato-Regioni per arrivare con celerità ad una definitiva soluzione della vertenza balneari per far ripartire l’economia del mare con una nuova stagione di sviluppo e crescita del settore turistico ricreativo balneare della nostra costa Toscana.
*Presidenti Comitato Salvataggio Imprese e Turismo
© RIPRODUZIONE RISERVATA