Dal 5 al 7 settembre scorso il G20s, primo summit dedicato al turismo balneare tenutosi a Bibione, ha riunito i sindaci delle venti località costiere con più presenze turistiche al fine di scrivere un documento programmatico su tutti i temi più importanti del settore (vedi articolo). Al termine del summit è stato annunciato che sarà Castiglione della Pescaia a raccogliere il testimone da Bibione per organizzare la prossima edizione del G20s, che diventerà dunque un appuntamento fisso di massima importanza per il comparto balneare, dal momento che traccerà ogni anno le linee-guida per lo sviluppo del settore.
Per capire in quali direzioni il G20s si evolverà già dal 2019, abbiamo intervistato il sindaco di Castiglione della Pescaia Giancarlo Farnetani (nella foto in alto) al fine di farci anticipare il suo progetto per la prossima edizione del summit.
Sindaco Farnetani, cosa lascia in eredità al settore balneare la prima edizione del G20s?
«Intanto devo esprimere l’apprezzamento mio e della comunità che rappresento al sindaco Pasqualino Codognotto per la straordinaria trovata di un summit allargato ai 20 comuni con il più alto numero di presenze. Quando mi ha contattato ho dato la massima disponibilità, certo della necessità di un approfondito confronto tra realtà sicuramente diverse, ma che in comune hanno le criticità che giornalmente dobbiamo affrontare come primi cittadini. Un confronto non solo sui temi critici, ma anche su buone pratiche che le amministrazioni mettono in campo. È stata una soddisfazione essere nel G20s come Comune di Castiglione della Pescaia; un merito che vogliamo condividere con le nostre imprese turistiche, commerciali e della balneazione. Di questo incontro, dove ero presente con il vicesindaco Elena Nappi e con l’assessore al turismo Susanna Lorenzini, oltre ad apprezzare la professionalità con cui è stato organizzato e il grande impegno dei sindaci nell’individuazione delle risposte alle criticità emerse, interessanti e costruttivi sono stati i confronti sui temi legati allo sviluppo del turismo».
Quali sono i prossimi passi che secondo lei dovrebbero fare tutti i venti sindaci per concretizzare il lavoro svolto al G20s?
«Dopo la condivisione degli intenti per la realizzazione di un coordinamento permanente tra le spiagge del G20s, abbiamo stabilito un percorso per approfondire il documento finale, elaborato a seguito dei numerosi tavoli di confronto istituiti, per progettare proposte concrete da sottoporre alle Regioni e al Consiglio dei ministri. Infatti, i nostri interlocutori sono svariati. Ci sono temi che necessitano di un confronto nazionale, come la soluzione per eliminare le problematiche causate dalla direttiva Bolkestein, le norme sui rifiuti spiaggiati e la necessità della revisione dei criteri sui quali si fonda il riparto del Fondo di solidarietà comunale (su quest’ultimo tema, tra l’altro, ho ritenuto di suscitare una discussione approfondita per superare la sottovalutazione delle problematiche che penalizzano in modo pesante l’attività amministrativa dei comuni turistici, soprattutto quelli con pochi abitanti).
E ci sono argomenti che necessitano di un diretto confronto con l’ente Regione (che, per quanto riguarda il nostro Comune, non è mai mancato): promozione territoriale, erosione, nuova governance del sistema turistico, pianificazione sono stati argomenti dibattuti e, in alcuni casi, portati a soluzione».
Per quanto riguarda i temi nazionali, qual è l’appello che si sente di fare, come sindaco del G20s, al consiglio dei ministri affinché il vostro sforzo non sia stato vano?
«Alcuni temi necessitano di percorsi legislativi che devono vedere impegnati governo e parlamento, nei diversi ruoli a loro affidati. Un appello che posso rivolgere al presidente del consiglio dei ministri è quello di lavorare, affrontare e risolvere in tempi brevissimi quei problemi determinanti per il mantenimento e soprattutto per lo sviluppo del turismo italiano. La mancata soluzione alle problematiche aperte con il recepimento della direttiva Bolkestein hanno creato enormi problemi che, se non risolti, azzereranno il turismo balneare. Sono fortemente convinto che l’ipotesi delle evidenze pubbliche senza “garanzie” porterebbero a tantissimi contenziosi e al blocco dei servizi di spiaggia, con la conseguente perdita di arrivi e presenze.
Ma sono moltissimi altri i temi affrontati nel summit, e per questo anche da parte nostra c’è la necessità di fare sintesi delle proposte e su queste sviluppare il nostro massimo sforzo per il raggiungimento degli obiettivi».
Un altro ruolo importante è quello che devono svolgere i privati imprenditori turistici, sia balneari che alberghieri, forse meno rappresentati alla prima edizione del summit perché ancora in piena stagione. In futuro ci sarà maggiore collaborazione tra i Comuni del G20s e le associazioni di categoria?
«Siamo pienamente convinti dell’importante ruolo che i privati imprenditori devono svolgere per “definire insieme il futuro del turismo balneare”, come recitava lo slogan del G20s. Con gli imprenditori, che a vario titolo operano nel mondo del turismo, dobbiamo mantenere aperto un dialogo continuo, sia per le idee che possono portare, sia soprattutto perché qualsiasi politica di sviluppo deve necessariamente passare dalla capacità di investimento teso a garantire ricettività, accoglienza e creare sistema. Parlo a titolo personale, ma credo di poter interpretare anche il parere dei colleghi che hanno partecipato a questo G20s.
È buona pratica per gli amministratori avere un rapporto costante e costruttivo con le rappresentanze di categoria e a questo primo summit, oltre alle tante rappresentanze di associazioni locali, erano presenti anche i presidenti nazionali di Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio, segno della consapevolezza che questo incontro era un momento importante di confronto con i sindaci che rappresentano le più importanti località balneari. Tuttavia, per agevolare la partecipazione a questo evento, i sindaci del G20s concordano nell’individuazione di una data più idonea per il 2019».
Può anticiparci qualcosa della prossima edizione del G20s a Castiglione della Pescaia? In quale periodo si terrà, quali aspetti del summit si evolveranno e quali, invece, resteranno identici al format sperimentato in Veneto?
«Spero che l’edizione numero due del G20s si svolgerà con meno tavoli di lavoro: ciò significherebbe che alcuni temi li avremo già portati a soluzione. Comunque, è ancora presto per poter anticipare novità dell’edizione 2019. Sicuramente, per l’incontro intermedio tra sindaci che abbiamo programmato e che si svolgerà a breve a Riccione, dove saranno trasformate le risultanze del summit in proposte, sarò in grado di sottoporre ai colleghi le prime nuove idee organizzative, pur mantenendo in essere il format sperimentato a Bibione.
La prima novità che mi sento di anticipare è quella di coinvolgere le altre località sull’attivazione di un progetto legato alla pulizia del mare dalle plastiche: sarà intitolato “G20s: spiagge italiane plastic free”. Inoltre, sicuramente il periodo del sumit slitterà a fine settembre o nella prima settimana di ottobre, per consentire una maggiore partecipazione degli attori protagonisti del turismo balneare».
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