Attualità Friuli Venezia Giulia

Friuli Venezia Giulia rivendica autonomia su demanio marittimo

L'assessore Callari appoggia le istanze dei porti turistici che chiedono l'estensione fino al 2033 concessa ai balneari

«Il Friuli Venezia Giulia rivendica l’autonomia sulla gestione del demanio marittimo». Lo ha detto l’assessore regionale al patrimonio Sebastiano Callari, intervenendo al convegno “2020 e direttiva Bolkestein: quale futuro per le concessioni del diporto nautico” organizzato da Assonautica Udine per chiedere di applicare l’estensione fino al 2033 concessa ai balneari anche per i marina e i porti turistici.

«La Regione non può concedere la proroga sulle concessioni demaniali marine – ha detto Callari – ma può essere la voce che griderà forte a livello nazionale le istanze di Assonautica. Non abbiamo l’autonomia per legiferare in questo settore, ma abbiamo già fatto sentire la nostra posizione nelle commissioni tecniche a cui ho partecipato a Roma. Lo farò anche nella prossima riunione della conferenza Stato-Regioni».

Il convegno ha visto anche gli interventi di Roberto Perocchio (presidente nazionale Assomarinas) e Stefano Zunarelli (avvocato e docente di diritto dei trasporti all’Università di Bologna). In particolare, Perocchio ha insistito sulle difficoltà che stanno attraversando i porti turistici italiani: «siamo del 20% sotto i risultati pre-crisi; nel frattempo si sono creati 20 mila nuovi posti barca e altri 21 mila sono in costruzione. Oggi avere un porto turistico è più croce che delizia». L’avvocato Zunarelli ha invece presentato la questione dal punto di vista normativo, facendo capire che il problema dell’estensione delle concessioni potrebbe essere risolto senza problemi tecnici, se affrontato seriamente a livello nazionale.

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