Il presidente di Federbalbneari Italia Renato Papagni chiama l’ex senatore Massimo Baldini dopo la nascita del Movimento nazionale dei balneari. «Organizzeremo presto una convention a Roma», annuncia Papagni, che aggiunge: «La rideterminazione del canone in funzione degli investimenti, con riferimento alla legge 296/2006, è la strada da percorrere».
Il presidente di Federbalneari si riferisce alla proposta, ricordata sabato scorso da Baldini (vedi notizia), di presentare domanda allo Stato italiano per ottenere una proroga della propria concessione in base a un piano di investimenti: «Siamo ben contenti che si stia attivando un movimento che lavora in questa direzione. Dall’Europa non arrivano segnai postivi, il rischio è che dal 2016 le imprese balneari siano spazzate vie. In tempi non sospetti, lo scorso luglio, Federbalneari Italia ha presentato le domande per gli atti pluriennali in diverse regioni Italia, nel Lazio, in Puglia, in Campania, in Friuli Venezia Giulia».
Insomma, l’associazione diretta da Papagni ha già avviato le procedure proposte da Baldini, e mette a disposizione di tutti i balneari la documentazione per poter presentare domanda. Basta cliccare qui per scaricare il pdf da compilare e inviare al proprio comune.
Conclude Papagni: «Per accellerare i tempi abbiamo inviato lo schema di domanda ventennale al senatore Baldini, e presto terremo un incontro per la definizione degli atti. Le richieste per le concessioni ventennali, che si possono protocollare in Federbalneari, sono il frutto del lavoro della federazione con il pool di avvocati Stefano Zunarelli, Danilo Lorenzo ed Ettore Nesi. L’articolo 18 della legge 296/2006 già prevede e disciplina una procedura per il conferimento di concessioni demaniali marittime caratterizzata da elementi di competitività (è previsto che tutti i soggetti interessati possano richiedere e partecipare al procedimento di rilascio del titolo concessorio) ed evidenza pubblica (è prevista la pubblicazione della domanda, la pubblicità della stessa e un tempo congruo per permettere la conoscenza ai terzi della procedura ai fini della loro regolare partecipazione nel pieno rispetto di tutti i principi contenuti nella normativa in materia di contratti pubblici».
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