«La legge sulla concorrenza ha reso caotica la situazione delle concessioni balneari e creato una diffusa incertezza, ispirandosi a una sentenza della plenaria del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali tanto inopportuna quanto inadeguata, che è entrata a gamba tesa commissariando il parlamento italiano e ponendo nella completa precarietà molte imprese turistiche del nostro paese». Lo afferma una nota di Federbalneari Italia, esprimendo «l’auspicio che nel 2023 il governo Meloni attui una vera riforma, chiara e risolutiva della fase di stallo e di incertezza creata dal provvedimento approvato dal governo Draghi».
Dichiara Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia: «Ora si chiuderà la legge di bilancio, ma a gennaio saremo già pronti a discutere del prossimo decreto legge. Nel nuovo anno ci aspettiamo che il governo intervenga per avviare, in discontinuità con l’attuale legge sulla concorrenza, un percorso idoneo con una propria visione strategica e che prenda in mano una situazione che da troppo tempo mette in difficoltà l’intero comparto. Siamo coscienti che sarebbe solo un punto di partenza, tra le tante problematiche che rallentano la crescita del turismo balneare italiano, ma occorre avviare un percorso in Commissione Ue e portarlo avanti parallelamente anche in Italia, e solo un governo autorevole e politico potrà farlo».
Per discutere di tutto ciò, Federbalneari Italia ha in programma per oggi la dodicesima edizione della propria assemblea federale nazionale, che si terrà all’NH Collection di Piazza dei Cinquecento a Roma con inizio dei lavori alle ore 9.30. Spiega a questo proposito Maurelli: «Oggi chiederemo di porre fine al percorso infruttuoso e inadeguato compiuto finora con la legge sulla concorrenza, poco attento alle esigenze del patrimonio costiero italiano. Inoltre, l’assemblea sarà l’occasione per affrontare in modo costruttivo il tema con nostri soci, esponenti di governo e politici, alla ricerca di una soluzione condivisa in grado di esaltare il nostro patrimonio non solo costiero, ma anche imprenditoriale e unico al mondo».
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