È un ex poliziotto affetto da sla e ha creato uno stabilimento balneare accessibile che gli ha fatto ottenere il titolo di cavaliere al merito della Repubblica. Il salentino Gaetano Fuso (nella foto), promotore del progetto “La terrazza tutti al mare”, è stato inserito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella fra i 30 italiani che si sono distinti per “atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza” che danno diritto al prestigioso riconoscimento.
Lo stabilimento balneare di Fuso si trova a San Foca, in Puglia, ed è dedicato a tutte le persone affette da malattie neurodegenerative. L’ex poliziotto ha cominciato a lavorarci dal 2014, da quando cioè la sclerosi laterale amiotrofica lo ha immobilizzato e costretto alla pensione anticipata. Dal suo letto, e insieme alla moglie Giorgia, il signor Fuso ha fondato l’associazione “Io posso“, che cerca di migliorare la vita di persone affette da gravi disabilità consentendo loro di andare al mare, per esempio, grazie alla realizzazione di un lido attrezzato che la scorsa estate è stato supportato anche dagli agenti del gruppo sportivo “Fiamme Oro” della polizia.
Proprio «la determinazione e la forza d’animo con cui è stato realizzato il progetto “La Terrazza”» sono alla base del conferimento dell’onorificenza da parte del capo dello Stato. «Non credo sia un merito – ha commentato Gaetano al quotidiano La Repubblica – perché anche quando la sla mi ha reso immobile ho semplicemente continuato a ragionare da poliziotto, ispirandomi al motto “Tra la gente, per la gente“».
«La parola “cavaliere” mi ha spinto a riflettere su quali siano i miei “cavalli’ – prosegue Fuso – e credo di essere attorniato da migliori cavalli di razza, da mia moglie Giorgia ai tanti amici e volontari che sono stati le mie braccia e le mie gambe nel realizzare il mio progetto. Spero di avere la forza e la salute per continuare a lavorare e onorare il titolo che mi è stato conferito».
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