La Regione Liguria ha emesso la sua ordinanza per regolamentare le norme di contenimento sanitario da seguire negli stabilimenti balneari e nelle spiagge libere per evitare il contagio da coronavirus. Con l’ordinanza n. 30/2020, il governatore Giovanni Toti si è limitato ad applicare le linee guida elaborate venerdì scorso dalla Conferenza delle Regioni con il via libera del governo.
Per quanto riguarda la data di apertura, invece, l’ordinanza afferma che «per la sola stagione balneare 2020, al fine di concedere ai concessionari demaniali il tempo necessario per l’allestimento delle attrezzature balneari, l’obbligo di apertura al 1° giugno, per gli stabilimenti balneari e le spiagge libere attrezzate, è posticipato al 15 giugno».
In Liguria non sono state adottate misure più restrittive rispetto alle linee guida nazionali, come hanno fatto invece Marche, Emilia-Romagna e Abruzzo. L’ordinanza n. 30/2020, infatti, rimanda direttamente al protocollo della Conferenza delle Regioni, che prevede tra l’altro un’area minima di 10 metri quadrati per ogni ombrellone (i metri lineari sono a discrezione del singolo concessionario, a patto di garantire i 10 mq), la sanificazione quotidiana delle attrezzature e la delimitazione di percorsi riservati per l’ingresso e l’uscita. D’altronde, se per esempio gli ampi litorali della riviera romagnola hanno potuto consentire di applicare un maggiore distanziamento minimo di 12 metri quadri senza determinare un’eccessiva perdita di ombrelloni per gli stabilimenti balneari, la Liguria al contrario è caratterizzata da spiagge così ridotte che già l’area minima di 10 metri quadri metterà in difficoltà svariate imprese sulla spiaggia.
L’ordinanza n. 30/2020 è disponibile sul sito della Regione Liguria.
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