Un’erosione senza precedenti ha colpito nei giorni scorsi la spiaggia abruzzese di Casalbordino (Chieti), creando un impressionante dislivello di circa due metri di altezza (nella foto). Una violenta mareggiata si è portata via ben nove metri di spiaggia all’altezza del lungomare nord, mangiandosi in una notte tutto il lavoro dei ripascimenti effettuati nei mesi precedenti. E purtroppo è solo il primo fenomeno dell’anno.
«Il disastro è enorme e i danni sono incalcolabili», dichiara Alfredo Di Rito, vicepresidente del Sib-Confcommercio Abruzzo, che ci ha fornito il materiale fotografico che pubblichiamo. La situazione è drammatica non solo per le imprese balneari situate lungo il tratto colpito, ma soprattutto dal punto di vista ambientale. Ed è l’emblema della grave erosione che sta minacciando gran parte delle coste italiane, rendendo necessaria un’urgente strategia nazionale di difesa.
«Non è più possibile arginare il problema con dei semplici ripascimenti che durano ormai pochi mesi – prosegue Di Rito – ma servono degli adeguati interventi strutturali. La Regione Abruzzo, in collaborazione con l’Università dell’Aquila, ha presentato di recente uno studio di fattibilità: confidiamo che vengano immediatamente stanziati i fondi necessari per attuarlo e salvare così la spiaggia di Casalbordino».
Il tratto colpito dall’erosione, informa Di Rito, ha già beneficiato di uno stanziamento di 500 mila euro e a giorni dovrebbe partire la gara appaltante già programmata dall’amministrazione comunale. Ma non basta. Il sindaco Filippo Marinucci ha infatti promesso di recarsi a Roma subito dopo le festività, per «trovare i soldi necessari per salvare la costa di Casalbordino». Una vera e propria emergenza che sta mettendo a repentaglio il futuro turistico e ambientale della località abruzzese.
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