Non solo evidenze pubbliche: i balneari italiani da qualche anno stanno combattendo anche contro l’erosione delle spiagge, un problema di portata ben più ampia che rischia di mangiarsi tutti gli stabilimenti balneari italiani, costringendo gli operatori a chiudere baracca (se la direttiva Bolkestein non ci riuscirà prima).
L’ultimo caso è emerso in Abruzzo: sulla spiaggia tra Pescara e Francavilla le scogliere sono troppo basse perché consumate, e i mancati ripascimenti di sabbia consentono al mare di mangiarsi metri di arenile. E così, ad ogni inizio di stagione i balneari sono costretti a installare una fila di ombrelloni in meno rispetto all’anno precedente.
Il sindacato di categoria Fiba-Confesercenti ha già contattato il sindaco di Francavilla Antonio Luciani per segnalargli il problema, che riguarda in particolare la fascia di stabilimenti compresi tra l’Albatros, il Vela Bianca e il Nautilus. Ma per ora nessuno ha ancora preso provvedimenti. Spiega Ciro Gorilla, presidente di Fiba Abruzzo: «Dopo due sopralluoghi da noi richiesti ed effettuati dal servizio regionale di difesa della costa il 1º luglio 2010 e 11 novembre 2010, la direzione regionale ai lavori pubblici ha evidenziato che nella zona antistante queste concessioni ci sono stati ulteriori arretramenti della linea di costa. Dopo che abbiamo avuto un incontro con il sindaco per informarlo delle iniziative intraprese, ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento del Comune per la soluzione del problema. Invece ad oggi, dopo dieci mesi dalla nostra visita, ancora non riceviamo notizie in merito, nonostante la sua promessa di tenerci informati. Vogliamo ricordare che è compito dei Comuni procedere nei sopralluoghi, adottando i relativi provvedimenti di competenza».
Questa la replica del sindaco Luciani: «Dieci mesi fa? Ma se io dieci mesi fa non ero ancora stato eletto! Forse c’è qualcosa che non torna… Chiaramente l’incontro c’è stato, ma è avvenuto non più di due mesi fa, e i nostri uffici hanno subito attivato tutte le procedure di competenza del Comune. Tuttavia ricordo che è la Regione a dover erogare i fondi per effettuare il ricarico della scogliera: noi possiamo fare poco. Le procedure sono state istruite, ora tocca alla Regione Abruzzo erogare i finanziamenti necessari. Peccato che questa amministrazione regionale di centrodestra si stia rivelando sorda ai nostri appelli. Il presidente Chiodi, nonostante abbia ricevuto dal Comune di Francavilla tutti gli input per poter intervenire, non sta facendo nulla. Chiedo ai balneari di rivolgersi alla Regione: il Comune ha già fatto ciò che poteva».
(fonte: il Centro)
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