Abruzzo

Emergenza erosione, Abruzzo pianifica interventi per 146 milioni di euro in 20 anni

La giunta regionale ha appena approvato il progetto che deciderà il futuro della costa da Martinsicuro a San Salvo

La giunta della Regione Abruzzo ha approvato il nuovo “Piano di difesa della costa dall’erosione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti”, che aggiorna il piano per la gestione integrata dall’area costiera risalente al 2002 e pianifica importanti interventi per 146 milioni di euro da spendere nei prossimi vent’anni. Il provvedimento, spiega una nota della giunta regionale, rappresenta uno «strumento essenziale per la pianificazione degli interventi di gestione della fascia costiera, definendone il quadro programmatorio e attuativo, sia per l’attivazione e la disposizione delle risorse economiche sia per la successiva autorizzazione e la realizzazione degli interventi».

«La finalità del nuovo piano – prosegue la nota – è la gestione del rischio della fascia costiera abruzzese, attraverso l’analisi previsiva degli eventi potenzialmente pericolosi e la pianificazione degli interventi necessari per delimitarne e contrastarne gli effetti già determinati». Il “Piano di difesa della costa dall’erosione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti” introduce dei nuovi principi di riferimento «al fine di garantire il corretto ed equilibrato approccio tra la tutela dei valori, intesi sia come sistema naturale (aree protette, biodiversità, paesaggio eccetera) che come sistema antropico insediativo (infrastrutturale, economico e culturale), e lo sviluppo socioeconomico». Tali principi sono la precauzione, la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e sociale, la condivisione e il coinvolgimento. Le conoscenze specialistiche e analitiche, che stanno a riferimento del documento, sono state elaborate nell’ambito del progetto di ricerca An.Co.Ra (Analisi di rischio della fascia costiera della Regione Abruzzo), realizzato in collaborazione con l’Università dell’Aquila e il Laboratorio di ingegneria ambientale marittima.

La situazione attuale dell’erosione costiera in Abruzzo

Nelle analisi effettuate dallo studio, si è appurato che circa il 21% dell’intero litorale risulta in arretramento (con circa il 3% dell’intero litorale in forte arretramento), mentre il 25% è sostanzialmente stabile e il 54% è in avanzamento. Tra i tratti di litorale stabili, quelli caratterizzati da un rateo medio di arretramento rappresentano circa il 10%. Ne deriva che l’estensione totale dei tratti con rateo negativo (cioè con tendenza all’arretramento nel periodo 1997-2018 e comprendendo i tratti con arretramento molto limitato) raggiunge circa il 31%.

Limitando l’analisi ai soli litorali bassi e sabbiosi (che coprono un’estensione di circa 99 km, pari a circa l’80% dell’intera estensione regionale), si può affermare che il 23% dei litorali bassi e sabbiosi mostrano una tendenza all’arretramento, il 28% sono in sostanziale stabilità e il 49% mostra una tendenza all’avanzamento.

Il sistema regionale delle opere di difesa, tra barriere longitudinali e trasversali, emerse e sommerse, conta 647 elementi censiti. Di questi 538 sono barriere longitudinali e 109 sono opere trasversali. Le barriere longitudinali sono sommerse per il 21%, emerse per il 70% e radenti per il 9%. Le barriere trasversali sono strutture sommerse per il 34%. Sempre in base ai dati dello studio, lo stato di conservazione ed efficienza delle opere risulta per il 71% ottimo/buono, per il 20% sufficiente e per il 19% scarso.

Gli interventi pianificati

Il piano nella sua proposta ha due esiti di conformazione del territorio. Il primo è di assegnare a tutta la costa abruzzese un regime di piano che, definendone il grado preliminare di trasformabilità, definisce i possibili interventi che i vari soggetti possono proporre a successiva progettazione, valutazione e autorizzazione. Sui tratti di litorale abruzzese in cui l’analisi di multicriterio di rischio ha individuato delle criticità localizzate, il Piano di difesa della costa formula scenari d’intervento che rappresentano schede di fattibilità descrivendo gli schemi strutturali previsti e definendone i costi. Il piano inoltre stabilisce, attraverso le norme tecniche attuative, le modalità tecniche e procedurali della gestione costiera in Abruzzo. I costi con le stime, le attualizzazioni e le previsioni di spesa sono contenute nell’elaborato “Quadro preliminare risorse (QPR)” mentre le azioni di monitoraggio sono definite nel “Piano misure di monitoraggio (PMM)”.

Per quanto riguarda gli interventi nel concreto, questi procederanno con l’intento di stabilizzare le dinamiche negative della fascia costiera, agendo in maniera selettiva sulle aree di criticità localizzata. Le opere per contenere le azioni erosive saranno pianificate utilizzando anche tecniche innovative e sostenibili, come nel caso dell’introduzione della spiaggia di alimentazione ad Alba Adriatica nord e dell’intervento ai margini dell’area marina protetta a nord del Calvano a Pineto. Tali soluzioni permettono l’alimentazione artificiale della costa, surrogando la mancanza di trasporto fluviale, non producendo effetti erosivi indotti e determinando l’arresto delle migrazioni dei fenomeni erosivi ai litorali adiacenti. Si interverrà inoltre con trasformazioni delle strutture di difesa non idonee, anche al fine della tutela dei valori naturalistici sottoposti all’azione meteomarina (è il caso di Roseto degli Abruzzi e della Riserva del Borsacchio). Saranno infine disposti degli interventi anche a beneficio della qualità delle acque di balneazione (a Pescara e San Vito) e di trasformazione mirata al miglioramento della capacità difensiva delle opere e della riqualificazione paesaggistica (a Montesilvano, Francavilla al Mare, Cologna spiaggia, Casalbordino, Fossacesia).

I costi e le tempistiche

Il “Piano di difesa della costa dall’erosione, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti” stima complessivamente, nell’orizzonte temporale attuativo al 2040, in 146 milioni di euro le risorse da reperire e programmare per gli scenari d’intervento individuati, sui riferimenti delle unità fisiografiche di gestione, per la costa abruzzese.

Nello specifico, per il periodo 2020-2025 saranno stanziati 102,7 milioni di euro, per il periodo 2025-2030 arriveranno 6,6 milioni, per il periodo 2030-2035 ci saranno 16,3 milioni e per il periodo 2035-2040 8,5 milioni.

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