Attualità Norme e sentenze

Ecco la legge che salva gli stabilimenti balneari dalla sentenza UE

Consiste in alcuni emendamenti-ponte che mantengono lo status quo delle concessioni fino al varo della riforma. Pizzolante: ''Sfuma così il rischio di vuoti normativi''.

di Alex Giuzio

È pronta la norma temporanea che garantirà agli stabilimenti balneari italiani di non diventare abusivi, anche se giovedì prossimo la Corte di giustizia europea boccerà la proroga delle concessioni al 2020, riportandole alla precedente scadenza del 31 dicembre 2015. Si tratta di alcuni emendamenti al decreto Enti locali, firmati dai deputati Sergio Pizzolante (Ncd), Paolo Tancredi (Ncd) e Tiziano Arlotti (Pd), che traghetteranno le imprese balneari fino alla riforma generale delle concessioni demaniali senza rischi per la loro esistenza.

Questo, in particolare, è il testo che garantirà alle attuali concessioni il mantenimento del loro status quo: "Nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità ai principi di derivazione comunitaria sono valide ed efficaci le concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative il cui termine è stato prorogato ai sensi dell’articolo 1, comma 18, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25".

«Si tratta di una necessaria legge-ponte – spiega Pizzolante a Mondo Balneare – per evitare che la sentenza negativa provochi un vuoto normativo. Il governo sta lavorando a un riordino complessivo della materia, ma tra la presentazione della legge delega e il varo dei decreti attuativi passeranno ancora diversi mesi, perciò occorre evitare degli spazi di tempo senza regole». Infatti, continua il deputato, «gli emendamenti saranno approvati entro la fine della settimana, subito dopo la pronuncia europea». Una pronuncia che, va ricordato, è stata provocata da due ricorsi ai Tar del Lazio e della Sardegna che hanno contestato la legittimità della proroga delle concessioni al 2020, complicando i lavori del governo italiano che stava riformando la gestione del demanio marittimo. L’avvocato generale della Corte Ue ha infatti già annunciato che la sentenza sarà negativa (vedi notizia).

La norma-ponte include anche i concessionari pertinenziali: «Siccome l’ultima legge di Stabilità sospendeva le loro decadenze fino al 30 settembre 2016, si è reso necessario un altro emendamento per far saltare questa scadenza e congelare anche la loro situazione fino al varo della riforma. Riordinando le concessioni balneari, il governo stabilirà poi delle nuove regole sia sulle concessioni che sui canoni, sanando naturalmente la difficile situazione dei pertinenziali» (circa trecento concessionari che, a causa dell’applicazione dei valori OMI, hanno subìto dei canoni di diverse centinaia di migliaia di euro).

Così recita l’emendamento sui pertinenziali: "All’articolo 1, comma 484, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, al primo periodo, sono soppresse le parole “alla data del 30 settembre 2016, entro la quale si provvede” e le parole “il rilascio”."

Il timore è che, davanti a questi emendamenti, qualche parlamentare poco informato accenda le solite polemiche sui "balneari privilegiati", ma Pizzolante sminuisce il rischio: «La maggioranza è compatta sull’approvazione di questa norma».

E l’Unione europea è d’accordo? «Ci sono relazioni in corso da mesi – replica il deputato Ncd – e ci mancherebbe che Bruxelles si opponesse a questi emendamenti, dal momento che il governo italiano sta compiendo un complesso percorso di riforma. È naturale non lasciare che trentamila imprese si trovino all’improvviso in un vuoto normativo».

La documentazione completa sugli emendamenti può essere scaricata in pdf cliccando qui.

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