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DDL Spiagge, cosa succede in Senato: ecco tutte le posizioni in campo

Forza Italia, 5 Stelle e Mdp contrari (ma per motivi diversi), mentre la maggioranza va a tutta dritta: il testo è stato incardinato e tornerà in esame martedì.

Non si ferma l’iter in Senato del disegno di legge che vuole introdurre le evidenze pubbliche delle concessioni balneari per applicare la direttiva europea Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi: dopo il primo esame avvenuto ieri nelle commissioni competenti, la 6^ e la 10^, il testo è stato incardinato e tornerà a essere discusso martedì 12 dicembre alle ore 13. Forza Italia continua a esprimere il suo parere negativo, promettendo battaglia per non far approvare la riforma – che peraltro si confronta con delle tempistiche molto strette a causa della fine della legislatura – mentre dal centrosinistra c’è un unica voce contraria, quella della senatrice Manuela Granaiola, che ha evidenziato come la risorsa spiaggia in Italia non sia scarsa e dunque non è giusto avviare le gare per le imprese esistenti.

Il voto contrario della senatrice Granaiola

La Granaiola, ex esponente del Partito democratico ora passata ad Articolo 1 – Mdp in opposizione a Renzi, ha pronunciato queste parole mercoledì, nel corso della seduta della 14^ commissione alle politiche europee, che doveva dare il suo parere in merito al ddl: «La senatrice Granaiola (Art.1-MDP) osserva come non sia stata effettuata alcuna verifica in merito alle zone del territorio nazionale che presentino risorse naturali scarse e in cui quindi possa essere applicato l’articolo 12 della direttiva servizi. Preannuncia il suo voto contrario», si legge dal verbale della seduta.

Nonostante ciò, la commissione 14^ ha dato il suo parere favorevole al testo (lo abbiamo reso noto ieri, vedi notizia), dando il via libera alle commissioni 6^ (finanze) e 10^ (industria, commercio e turismo) che hanno la competenza sul testo, con relatrici Stefania Pezzopane e Mara Valdinosi del Pd.

L’opposizione di Forza Italia

Intanto il partito di Berlusconi, com’è noto, continua a dichiarare la sua contrarietà alle evidenze pubbliche degli stabilimenti balneari: ieri sia la deputata Deborah Bergamini che il senatore Maurizio Gasparri, in seguito alla seduta delle commissioni 6^ e 10^, hanno ribadito la loro intenzione di dare battaglia.

«Finale di legislatura spericolato e irresponsabile per governo e maggioranza», ha esordito la Bergamini. «Dopo la sbrigativa calendarizzazione del ddl sul biotestamento, e dopo le ennesime minacce di correre anche sullo ius soli, questa mattina (ieri, NdR) nelle commissioni Industria e Finanze di palazzo Madama è stato incardinato in tutta fretta anche il ddl spiagge. Ovverosia quel disegno di legge delega che, se approvato dal Senato così com’è stato licenziato dalla Camera, metterà in ginocchio oltre 30mila aziende balneari italiane. Imprese, è bene ricordarlo, a conduzione per lo più familiare che verranno letteralmente scippate delle concessioni demaniali perché queste andranno all’asta senza se, senza ma e senza proroghe. Forza Italia, dopo il netto voto contrario espresso a Montecitorio, è pronta alle barricate anche in Senato per sostenere, con ogni mezzo, uno dei segmenti più produttivi del Paese. Un comparto che da solo vanta un indotto di circa un milione di posti di lavoro e che la sinistra, sempre più amica di grandi gruppi di potere ma implacabile con le piccole imprese, vuole continuare a tartassare».

Sulla stessa lunghezza d’onda i senatori forzisti Maurizio Gasparri e Paola Pelino, che si sono espressi così all’Ansa: «Forza Italia è fermamente contraria al provvedimento approvato alla Camera, e in esame in questi giorni al Senato, che vuole regolamentare attraverso nuovi bandi le concessioni balneari. Il nostro obiettivo deve essere quello di rinegoziare la Bolkestein. Chiederemo quindi, oltre alle audizioni degli operatori e delle associazioni di categoria, quelle dei rappresentanti di altri parlamenti, come per esempio la Spagna, che hanno concesso proroghe pluridecennali. La questione è trattata infatti in maniera differente in Europa e la proposta che esaminiamo non ne tiene conto».

«Anche la maggioranza sembra confusa sull’argomento», proseguono Gasparri e Pelino. «Il senatore Tomaselli oggi (ieri, NdR) si è esposto a una figuraccia chiedendo la deliberante per il provvedimento, salvo poi essere ripreso dal senatore Mucchetti che gli ha spiegato che, essendoci delle deleghe, è una procedura inattuabile. E la stessa senatrice Pezzopane, relatrice del provvedimento, nell’ultimo decreto fiscale ha presentato un emendamento che chiedeva una proroga fino a 50 anni per le stesse. Molta confusione, quindi, che crea ulteriore incertezza per le imprese e le famiglie del settore. Per questo continueremo a opporci a questo provvedimento, autentica carta straccia, in attesa di chiedere, una volta al governo del Paese, l’esclusione della categoria dalla direttiva Bolkestein».

5 Stelle contrari ma diversi: ”Serve più concorrenza”

Anche il Movimento 5 Stelle sembra essere contrario al disegno di legge del governo, ma per motivi opposti rispetto a quelli di Forza Italia: i grillini chiedono infatti più concorrenza e gare immediate, almeno secondo quanto emerge dalle parole della senatrice Laura Bottici riportate nel verbale della seduta in 14^ commissione: «La senatrice Bottici (M5S) manifesta la contrarietà del suo gruppo al disegno di legge. La delega è eccessivamente ampia e non assicura l’effettività della concorrenza nel settore, posto che è concreto il rischio che pochi operatori possano rendersi affidatari di un rilevante numero di concessioni. Auspica quindi profonde modifiche al testo dell’articolato, anche attraverso un serio confronto con le regioni e le autonomie locali».

Pd e Ap a tutta dritta verso l’approvazione

A queste variegate posizioni di contrarietà, le due forze di maggioranza – il Partito democratico e Area popolare – promettono invece ogni sforzo per portare a conclusione la riforma nonostante i tempi stretti, con la volontà di istituire alcuni vantaggi per gli attuali imprenditori in fase di evidenza pubblica (il disegno di legge vuole infatti garantire il riconoscimento della professionalità e del valore commerciale in favore dei precedenti gestori).

Il deputato di Ap Sergio Pizzolante già ieri su Mondo Balneare, discostandosi dalle recenti osservazioni del sottosegretario Umberto Del Basso De Caso, ha promesso che «il disegno di legge per il riordino delle concessioni balneari sta procedendo in Senato e ci stiamo impegnando in tutti i modi per portarlo a termine entro la fine di questa legislatura» (leggi le dichiarazioni complete), mentre la senatrice del Pd Valeria Cardinali, in 14^ commissione, ha osservato che «la concorrenza nel settore va comunque rispettata in applicazione diretta dei principi europei e con il testo in esame si razionalizza la normativa per contemperare al meglio gli evocati principi europei con il legittimo affidamento per gli operatori».

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Alex Giuzio

Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in economia turistica e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Ha pubblicato "La linea fragile", un saggio sui problemi ecologici delle coste italiane (Edizioni dell'Asino, 2022), e ha curato il volume "Critica del turismo" (Grifo Edizioni 2023).
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