PIOMBINO – Ci sono due modi per reagire a una calamità naturale che distrugge la propria azienda: perdersi d’animo oppure cogliere l’opportunità per rinascere. La seconda strada è la più difficile e rara, ma è quella che è riuscito a intraprendere Fabrizio Lotti, il titolare dello stabilimento balneare “La Capannina” di Piombino che venerdì scorso ha riaperto la sua spiaggia completamente ricostruita e ripensata. Il suo lido era stato quasi completamente abbattuto dalla mareggiata del 29 ottobre scorso, che ha provocato gravi danni lungo tutto il litorale tirrenico (vedi notizia), ma Lotti ha deciso di rimboccarsi le maniche e di prenderla con positività: e così, l’imprenditore balneare non ha compiuto una “ricostruzione forzata”, bensì un rinnovamento totale sia di architettura che di immagine.


«Sono partito da una semplice valutazione dei fatti», spiega Lotti. «Con le mareggiate sempre più violente e l’erosione costiera che è diventata la normalità, gli stabilimenti balneari sono ormai sotto un costante rischio di scomparsa. Per questo ho deciso di arretrare tutte le strutture che ho potuto, diminuendo i volumi originari e i metri quadri di suolo occupato. Insomma, ho reso il mio stabilimento allo stesso tempo più protetto e meno impattante sulla spiaggia, eliminando tanto cemento grazie al progetto dell’architetto Paolo Arzilli»
Un’opera compiuta a tempo di record – anche grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale che ha agevolato le pratiche in una situazione di emergenza – e che rappresenta un positivo esempio per tutta la categoria dei balneari. «”La Capannina” è diventato uno stabilimento completamente nuovo – prosegue Lotti – e per questo era necessario anche cogliere l’opportunità per un radicale cambio di immagine, manifestato con la realizzazione dell’elegante locale “Dune Beach Club” di Claudio Serratore che è subentrato come nuovo socio e che ha condiviso la mia visione».
Particolarmente saggio, visti i tempi di catastrofe ambientale in corso, è l’allontanamento dei manufatti dalla minaccia dell’innalzamento del mare. Una decisione che si accompagna ad altre accortezze in materia di ecosostenibilità: «Abbiamo installato i pannelli solari per avere corrente elettrica e acqua calda grazie a una risorsa rinnovabile – aggiunge Lotti – e a questo aspetto abbiamo aggiunto la totale accessibilità del lido per i clienti disabili». Un risultato che si sposa alla perfezione con il contesto in cui si trova “La Capannina”, ovvero il Parco costiero della Sterpaia che è una pregiata area naturalistica protetta in riva al mare.
Un investimento così consistente è stato reso possibile anche grazie alle condizioni normative favorevoli che si sono create quest’anno: «Senza i quindici anni di estensione delle concessioni balneari istituiti dall’attuale governo – sottolinea l’imprenditore – non avremmo mai potuto intraprendere questa avventura né avere i necessari finanziamenti. A ciò si aggiungono i ripascimenti in corso proprio in questi giorni lungo il Parco della Sterpaia, a cui è stato destinato 1.350.000 euro sui tredici totali stanziati dalla Regione Toscana, grazie soprattutto all’interessamento del consigliere Gianni Anselmi. E non va dimenticata l’indispensabile variante del Comune di Piombino, che ha permesso di accelerare i tempi e rendere possibile quello che altrimenti la burocrazia ci avrebbe impedito: ridefinire radicalmente l’assetto degli stabilimenti balneari, colpiti da un disastro senza precedenti».
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