«Senza continuità aziendale per le attuali imprese balneari, nessuna legge poteva e può essere approvata». Lo ha ribadito Cristiano Tomei, coordinatore nazionale di Cna Balneatori, a margine dell’assemblea sindacale organizzata lunedì a Catania – la prima dopo che il disegno di legge del governo, che intendeva istituire le evidenze pubbliche delle concessioni di spiaggia, è stato accantonato in Senato (vedi notizia, NdR).
«Un punto fermo è ormai assodato in tutta la giurisprudenza relativa al demanio marittimo – prosegue Tomei – e mi riferisco al legittimo affidamento, che deve essere tradotto in continuità aziendale. Il legittimo affidamento non equivale al periodo transitorio, che è necessario per nuove iniziative imprenditoriali su aree disponibili (secondo il meccanismo del “doppio binario”) e per aprire un confronto in Europa sulla revisione della direttiva Bolkestein, né equivale all’indennizzo; ma significa stabilità per le imprese balneari, che devono tornare a svolgere con serenità il proprio lavoro».
«Su questo tema – aggiunge il coordinatore di Cna Balneatori – a Catania è iniziato il confronto di Cna Balneatori con tutte le forze politiche: i balneari vogliono sapere quali saranno i programmi dei partiti sulla questione balneare, in vista dell’imminente tornata elettorale per la composizione del nuovo parlamento».
«La posizione di Cna Balneatori è chiara – conclude Tomei – chiediamo una legge che restituisca un tempo indeterminato alle attuali imprese balneari, scongiurando in maniera definitiva le aste».
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