Cna Balneatori si oppone alle evidenze pubbliche delle concessioni balneari. Con un comunicato diramato in seguito alla votazione del disegno di legge n. 4302 approvato ieri in via definitiva alla Camera dei deputati (vedi notizia), il coordinatore nazionale Cristiano Tomei sottolinea che «bisogna approdare a una norma definitiva che affermi la continuità aziendale e scongiuri definitivamente gare e procedure concorsuali per le attuali imprese».
Il sindacato annuncia la sua strategia in vista del prossimo passaggio a Palazzo Madama: «Nel prosieguo dell’esame del testo al Senato, ci batteremo per una norma che affermi questo principio richiamato, con il legittimo affidamento, nell’ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati», annuncia Tomei, riferendosi al documento proposto da Cna e accolto dal governo in fase di discussione (clicca qui per scaricare il pdf con gli ordini del giorno approvati dalla Camera).
«Negli ordini del giorno approvati con il parere favorevole del governo – fa notare il sindacato – sono richiamati i temi sollevati da Cna Balneatori in riferimento al legittimo affidamento, al periodo transitorio, alla necessità di procedere alla verifica della non scarsità della risorsa e al superamento dei valori Omi per i canoni cosiddetti pertinenziali. Temi, questi, sostenuti da Cna con le proposte in tal senso inviate a tutti i parlamentari attraverso una forte iniziativa del nostro sistema sia a livello nazionale che territoriale».
«Cna Balneatori ritiene necessario che siano integrati i criteri direttivi di riordino delle concessioni demaniali direttamente nella norma quando questa passerà all’esame del Senato – prosegue il comunicato dell’associazione – tutelando il legittimo affidamento dei concessionari, con la conservazione del diritto alla continuità della concessione in atto, in quanto hanno realizzato il proprio lavoro e la propria impresa nella convinzione che il loro titolo concessorio sarebbe stato rinnovato. Adesso, l’iniziativa sindacale e giuridica di Cna Balneatori sarà indirizzata verso un’immediata interlocuzione con il Senato, dove il testo passerà per il prosieguo dell’esame, affinchè sia specificata nella norma nazionale la continuità aziendale che qualifichi le attuali imprese in vigenza di rapporti pluriennali di durata infinita o indeterminata».
«Per richiedere, anche, la netta definizione del legittimo affidamento riconosciuto all’imprenditore e concessionario demaniale marittimo che, confidando sul rinnovo della propria autorizzazione, ha effettuato nel tempo investimenti per creare e valorizzare la propria impresa e il proprio lavoro così come definito contestualmente ai rapporti concessori in essere basati sul diritto di insistenza definito dall’articolo 37 del Codice della navigazione e successivamente confermati con il cosiddetto “rinnovo automatico” previsto dall’articolo 10 della legge 88 del 16 marzo 2001, Cna Balneatori ritiene inoltre indifferibile verificare, come osservato anche al paragrafo 43) della recente sentenza della Corte di Giustizia, la questione della scarsità della risorsa naturale del bene spiaggia in ambito nazionale che, solo dove si ritenesse che le risorse naturali siano scarse – caso non riguardante l’Italia per cui le attuali imprese balneari non arrivano a interessare il 50% delle spiagge disponibili – troverebbe allora applicazione il paragrafo 2 dell’art.12 direttiva 2006/123/CE (cd. Bolkestein), che si porrebbe in contrasto con la proroga e il rinnovo automatico per le concessioni demaniali vigenti».
Per questi motivi, Cna Balneatori ha convocato la riunione della propria presidenza nazionale per giovedì 9 novembre alle ore 14.30 a Roma, presso la sede nazionale Cna in piazza Mariano Armellini 9/A, per deliberare sulle istante che Cna Balneatori intende perseguire in merito al disegno di legge sulle concessioni demaniali marittime.
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