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Cervia, imprese balneari dimostrano il proprio valore per difendersi

Presentato l'interessante studio sulla web reputation delle spiagge di Cervia, commissionato dalla Cooperativa Bagnini a Travel Appeal.

di Alex Giuzio

Gli imprenditori balneari mettono su carta il valore dei loro stabilimenti per dimostrare che nessuna normativa europea potrà mandarli a evidenza pubblica. Succede a Cervia, dove la Cooperativa Bagnini ha presentato ieri i risultati di uno studio commissionato alla società Travel Appeal sulla web reputation delle proprie spiagge.

«La reputazione è un concetto immateriale, ma sempre più importante», ha esordito Danilo Piraccini, presidente della Cooperativa Bagnini Cervia, alla conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri mattina al Palace Hotel di Milano Marittima. «Non solo le presenze turistiche, ma anche l’accesso al credito dipendono ormai dalla reputazione – ha aggiunto Piraccini – perciò abbiamo voluto commissionare gli opportuni calcoli per valorizzare il nostro sistema balneare nel suo complesso e per possedere l’opportuna documentazione da utilizzare in qualsiasi evenienza». Il presidente dei balneari cervesi si riferisce naturalmente all’applicazione della direttiva europea Bolkestein, che minaccia la messa all’asta delle imprese balneari. Ma la Cooperativa Bagnini ha già messo in pratica una serie di strategie per difendersi, tra cui gli studi statistici: quello appena concluso da Travel Appeal si aggiunge infatti a quello commissionato a Nomisma lo scorso anno insieme ai colleghi di Cesenatico (vedi articolo).

Molto interessanti i dati emersi dal nuovo studio, che da un lato ha promosso a pieni voti le imprese balneari di Cervia (nella maggior parte dei casi con una reputazione superiore alla media nazionale) e dall’altro lato ha evidenziato gli aspetti su cui gli stabilimenti devono continuare a lavorare per migliorare sempre di più.

Mario Romanelli, business development di Travel Appeal, nel presentare i dati dello studio ha evidenziato che «è la prima volta che un sistema così particolare come quello balneare ci commissiona uno studio così dettagliato e consapevole. Le recensioni online rappresentano infatti ormai il 72% dei motivi per cui un turista sceglie un luogo anziché un altro: anche se è una piccola percentuale di persone a scriverle, dobbiamo ricordarci che sono molti di più quelli che le leggono. Un’attività con una buona reputazione può permettersi di mantenere prezzi più alti e sarà sicuramente sempre più affollata rispetto ai concorrenti peggio recensiti».

Travel Appeal – società start up specializzata in analisi di marketing digitale – ha monitorato per 18 mesi la reputazione delle imprese balneari della costa di Cervia (che comprende anche Milano Marittima, Pinarella e Tagliata): nel complesso, si è trattato delle 178 imprese che hanno almeno una presenza online (sito web o social) e che hanno registrato, tra l’estate 2014 e l’estate 2015, ben 11.870 giudizi. Con un sentiment molto positivo, calcolato al 91,37% rispetto a una media italiana che si attesta tra il 78% e l’80%.

L’indagine ha poi analizzato la percezione dei turisti su ogni caratteristica della spiaggia, dall’accoglienza (positiva per il 92%) alle attrezzature balneari (75%), dalla pulizia (92%) al wifi (46%); quest’ultimo l’aspetto più critico non solo per le spiagge di Cervia (coperte per tutti i 9 chilometri dalla rete gratuita Galileo), bensì un po’ per tutte le attività ricettive italiane, per le quali continua a essere il primo motivo di lamentela nelle recensioni online.

L’indagine completa, molto ben fatta e interessante per tutti gli imprenditori balneari d’Italia, è disponibile sul sito di Travel Appeal cliccando qui.

Alla presentazione dello studio è seguito un dibattito con la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale al turismo Andrea Corsini e del sindaco di Cervia Luca Coffari, durante il quale si è naturalmente parlato delle tematiche più scottanti per il settore balneare. Corsini ha ribadito l’intento di proseguire la trattativa col governo sulla strada del ‘doppio binario‘ (aste subito per le nuove concessioni e adeguata proroga per le imprese esistenti), ricordando però che «occorre varare una legge subito, prima che la sentenza della Corte di giustizia europea sulla validità della proroga al 2020 complichi ulteriormente una questione già intricata».

Da parte sua Piraccini, accogliendo il «nuovo corso» della Regione Emilia-Romagna con la nuova giunta, ha precisato che per gli imprenditori balneari "adeguato periodo transitorio" significa non meno di 20 anni, «altrimenti non ci sarà possibile rientrare dagli investimenti». Il presidente dei bagnini cervesi ha inoltre ribadito che «occorre allearsi in questo dibattito anche con il settore alberghiero, poiché se le attuali imprese balneari verranno a mancare, le località costiere perderanno attrattività e questo sarà un danno per tutto il sistema turistico». Senza contare che «se le nostre imprese dovessero andare a evidenza pubblica, ci troveremmo costretti a ricorrere alle armi legali e questo bloccherebbe le vacanze di milioni di persone».

Infine il sindaco di Cervia Luca Coffari, illustrando le novità che l’amministrazione comunale sta preparando per incrementare il sistema turistico locale, ha annunciato «un piano per la riqualificazione delle strutture ricettive e delle zone urbane, l’apertura serale delle spiagge anche per l’inverno (che sarà possibile già da questo Natale, NdR), e un progetto di marketing da 500.000 euro sfruttando i proventi della tassa di soggiorno».

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