Attualità Campania

Canoni dimezzati per le mareggiate: vittoria dei balneari campani

Il Tar di Napoli ha messo fine a uno storico contenzioso, condannando il Comune di Castel Volturno a risarcire 50 stabilimenti scomparsi a causa dell'erosione costiera.

Il Comune ha ignorato per oltre 15 anni i danni provocati dall’erosione costiera, ma ora dovrà risarcire gli stabilimenti balneari con il dimezzamento del canone demaniale. Accade a Castel Volturno, in Campania, dove il Tar ha appena messo fine a un contenzioso che andava avanti dal 2008 e che ha visto vittoriosi cinquanta stabilimenti balneari del litorale domiziano capitanati dall’associazione Assobalneari Campania di Antonio Cecoro.

Questi i fatti: a Castel Volturno le mareggiate hanno divorato oltre 180 mila metri quadri di arenile su circa 27 chilometri di litorale, provocando la scomparsa totale di 15 stabilimenti balneari e la drastica riduzione della superficie di altre 35 imprese. Nonostante gli evidenti danni, per 15 anni il Comune di Castel Volturno si è rifiutato di applicare la legge 296/2006 che stabilisce la riduzione del 50% del canone demaniale agli stabilimenti balneari danneggiati da mareggiate. Ma il Tribunale amministrativo di Napoli, con la sentenza n.536/2017 depositata lo scorso 9 marzo, ha accolto il ricorso presentato da Assobalneari Campania tramite l’avvocato Luigi Roma, condannando il Comune di Castel Volturno non solo a dimezzare i canoni come previsto dalla legge, ma anche a rimborsare le cifre pagate ingiustamente dagli imprenditori balneari negli ultimi 15 anni.

L’ordinanza del Tar, firmata da Rosalia Mariarita Messina (presidente della sezione VII), ordina al Comune di pronunciarsi sulla domanda presentata da Assobalneari Campania ogni anno negli ultimi 14 anni, e sempre rimasta inevasa.

Inoltre il tribunale, riservandosi di entrare nel merito in un’ulteriore udienza pubblica fissata per il prossimo 25 luglio, precisa che il Comune deve rispondere entro 60 giorni e lo condanna a pagare non solo le spese di giudizio, ma anche tutti i danni derivati dai ritardi e dall’inattività dell’amministrazione stessa, che non sono ancora stati calcolati ma che saranno di sicuro elevatissimi. Si tratta di rimborsi che potrebbero essere detratti direttamente dagli stipendi dei funzionari comunali, dal momento che la Corte dei Conti ha stabilito tempo fa che i danni provocati agli enti pubblici da amministratori e impiegati inadempienti vanno trattenuti dalle buste paga dei responsabili.

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