Gli operatori balneari campani insorgono contro il raddoppiamento dell’imposta regionale sul demanio marittimo. Entro la fine del 2013, la giunta della Campania intende approvare un provvedimento che aumenterebbe del 100% la tassa regionale sui canoni di concessione del demanio marittimo a uso turistico-ricreativo. Ma gli imprenditori balneari non ci stanno, e denunciano che un aumento del genere metterebbe in ginocchio tutte le piccole imprese del settore.
Ieri una delegazione dei locali sindacati balneari ha incontrato i vertici della Regione per discutere l’abrogazione della norma. Oltre ai rappresentanti di Fiba-Confesercenti, Sib-Confcommercio e altre associazioni di categoria, hanno partecipato il sindaco di Capaccio Italo Voza e il presidente del Consorzio dei lidi di Paestum Albertino Barlotti. A quanto racconta quest’ultimo, pare che si sia aperto uno spiraglio: «Siamo fiduciosi nel riuscire a trovare un punto d’incontro, poiché il governatore Caldoro si è mostrato disponibile a rivedere la normativa. Di fatto, se non saranno apportate delle modifiche al provvedimento, saranno tante le piccole e medie imprese del settore, quasi sempre a gestione familiare, che scompariranno per l’aggravio di spesa che ne conseguirà».
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