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Calabria, non piace il nuovo piano spiaggia. ‘Cambieremo regione’

Gli imprenditori balneari di Condofuri sono molto amareggiati e minacciano di cambiare regione. Il Comune impone una distanza di 60 metri dal mare per le costruzioni, i balneari ne vogliono 15

CONDOFURI (Reggio Calabria) – «Ci vogliono costringere a consegnare le nostre concessioni demaniali, le nostre licenze commerciali. Ci vogliono costringere ad abbandonare la nostra terra e a creare così dei nuovi disoccupati. Le nostre famiglie non avranno più un reddito: non potranno più andare avanti se si dovesse approvare questo piano spiaggia. E noi saremo costretti a portare le nostre strutture al di fuori della Calabria». Duro e amaro è lo sfogo di Massimo Nucera, vicepresidente di Assobalnerari Calabria (nella foto), a seguito dell’incontro tenutosi a Condofuri, presso la delegazione comunale, organizzato dalla Commissione prefettizia per l’approvazione del piano spiaggia redatto dal Comune, rappresentato per l’occasione dal commissario prefettizio Tortorella, dall’architetto Gangemi e dai due progettisti del piano Nicoletta e Fazzolari.

All’incontro erano presenti tutti gli imprenditori turistici di Condofuri. E al suo termine, il vicepresidente di Assobalnerari Calabria ha alzato la voce in difesa dei diritti degli imprenditori del settore, i quali «si ritroverebbero senza un lavoro. Questo piano spiaggia va rivisto e ammodernato, poiché è ormai lo stesso dal 2005. Bisogna tenere in considerazione le varie modifiche di chi lavora in questo settore, perché noi siamo gli attori, e nonostante la crisi in tutto il Paese facciamo degli investimenti per far sì che il Pil si possa rialzare, ma in questa maniera non possiamo fare niente. Abbiamo le mani legate».

«Non mi interessa quando il commissario Tortorella dice “abbiamo fatto il possibile” – si sfoga Nucera – perché non è cosi. Non è la verità. E non mi piace nemmeno quando i tecnici presentano il piano senza conoscere il territorio e senza relazionarsi con noi». Per Nucera, l’incontro tenuto con la commissione prefettizia non ha dato dei buoni risultati perché «si sono fatti solo dei passi indietro»

pouf Pomodone

Il vicepresidente di Assobalneari Calabria cita vari esempi a livello nazionale dove il piano spiaggia ha dato frutti nell’ambito turistico, con esempi eccellenti, come quello del Lazio, dove una legge dà la possibilità alla strutture ricreative di mantenere le loro costruzioni fino a 15 metri dal mare «e non, come nel nostro caso, a 60 metri, e permette all’imprenditore di poter esercitare il suo lavoro nell’arco di tutto l’anno».

Assobalneari Calabria ha fatto presente in sede regionale e provinciale che le strutture turistico-ricreative non devono avere una concessione che va da 4 ai 6 mesi, e che inoltre va rivista le linea della battigia, poiché l’ultima rilevazione risale al 1998. L’associazione, precisa Nucera, ha richiesto a Regione, Provincia e Comune di Condofuri «di trovare una soluzione e far sì che noi imprenditori possiamo esercitare il nostro lavoro per tutto l’anno, e non solo per alcuni mesi. Facciano riferimento alla legge n. 17 del 2005 che regola il demanio marittimo, perché noi chiediamo solo di poter lavorare. Di poter far crescere nel nostro territorio i nostri figli. E di creare una prospettiva per il loro avvenire. Ma se ci legano le mani saremmo costretti ad agire in protezione dei nostri diritti. Chiediamo solo di poter lavorare. Ma invece ci ritroviamo con le mani legate. La stagione turistica è alle porte, e la riunione per l’approvazione del piano spiaggia non ci ha aiutato, ma semmai ci ha abbattuto e distrutto. Il nostro compito è quello di far passare delle belle vacanze ai turisti che vorrebbero venire a usufruire del nostro servizio, ma, alla luce dei fatti, sono la Regione, la Provincia e il Comune di Condofuri a fare in modo che nessuno venga da noi. La domanda che mi pongo è perché?»

(fonte: Newz.it)

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