Riaprire la trattativa sulla direttiva servizi per le concessioni demaniali marittime italiane. Questo è quanto chiederanno martedi a Bruxelles i maggiori sindacati nazionali e i rappresentanti istituzionali degli enti locali italiani nel corso dell’incontro che avrà luogo nella sala ASP A3F383 presso il Parlamento Europeo, alla presenza del responsabile ufficio legale e del capo unità, rispettivamente Daniel Kramer e Martin Frohn.
"Ritengo quella di Bruxelles – sostiene Cristiano Tomei, coordinatore nazionale di Cna Balneatori (nella foto) – una missione molto qualificata dove la presenza nella delegazione italiana del responsabile nazionale Anci per il demanio marittimo Luciano Monticelli, dei coordinatori nazionali delle Regioni per il turismo e per il demanio (rispettivamente Mauro Di Dalmazio e Marilyn Fusco), del delegato nazionale Upi per il demanio Angelo Vaccarezza e dei diversi rappresentanti delle regioni costiere e deputati, senatori ed europarlamentari, caratterizzi istituzionalmente la richiesta di una soluzione positiva per le attuali 30.000 aziende balneari italiane, le quali non possono essere mandate all’asta o all’evidenza pubblica pena la distruzione di un sistema turistico ed economico che ci invidiano in tutto il mondo e che non si riscontra in nessun’altra nazione europea. L’approvazione della risoluzione in Consiglio regionale a L’Aquila ha aperto una strada diretta verso Bruxelles per tentare la riapertura del tavolo europeo sulla direttiva servizi".
Di fronte all’immobilismo del governo, le iniziative messe in campo a livello sindacale con la grande manifestazione del 18 aprile scorso a Roma e a livello istituzionale con la recente approvazione della risoluzione in consiglio regionale a L’Aquila – in cui si impegna il coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo ad assumere tutte le necessarie iniziative, in caso di inerzia o di diniego del governo, per un’interlocuzione diretta tra la Commissione Europea e il sistema delle Regioni e con l’attivazione di un tavolo di condivisione dei suddetti percorsi a cui partecipano l’Anci, l’Upi e le associazioni nazionali maggiormente rappresentative -, di fatto apre le istituzioni territoriali alla possibilità di un confronto ufficiale tra la Commissione europea e il sistema delle Regioni.
"Dobbiamo continuare – insiste Tomei – questa strategia messa in campo insieme da regioni, province, comuni e sindacati nazionali per far uscire da un assordante silenzio e da un ingiustificabile immobilismo il governo. A questo punto ci auspichiamo che i ministri Gnudi e Moavero Milanesi convochino subito il tavolo con i sindacati e gli enti locali perchè si prenda atto della richiesta avanzata in Europa della non applicabilità, per il settore balneare italiano, della direttiva servizi, adottando le soluzioni praticabili che abbiano, però, un unico ed irrinunciabile obiettivo: la deroga per evitare le aste e l’evidenza pubblica".
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