Attualità

Bolkestein, i balneari cercano l’appoggio di Forza Italia

Ieri il vertice tra le associazioni di categoria e i massimi rappresentanti del partito di Berlusconi. Che tenteranno di individuare una soluzione condivisa col governo.

di Alex Giuzio

Si è tenuto ieri mattina, nella sede nazionale di Forza Italia a Roma, un incontro tra i vertici del partito di Berlusconi e i rappresentanti nazionali delle principali associazioni di categoria dei balneari. All’incontro, promosso dalla deputata Deborah Bergamini (responsabile comunicazione di Forza Italia), hanno partecipato anche Renato Brunetta (capogruppo Forza Italia alla Camera), Maurizio Gasparri (vicepresidente del Senato), Antonio Tajani (vicepresidente del Parlamento europeo) e Ignazio Abrignani (deputato di Forza Italia e presidente dell’Osservatorio parlamentare per il turismo).

Secondo quanto si legge dal comunicato diramato da Forza Italia, il partito ha ribadito l’impegno in favore di imprese che rappresentano un comparto importante del settore turistico nazionale e che stanno pagando duramente gli effetti della crisi e le conseguenze negative delle interpretazioni date alle norme e ai principi del Trattato Europeo, da ultimo con la direttiva servizi conosciuta come Bolkestein.

Spiega Deborah Bergamini: «Nelle ultime due stagioni, nel settore balneare sono stati persi oltre 15.000 posti di lavoro e molte aziende dell’indotto sono già uscite dal mercato. Abbiamo voluto promuovere questo incontro tra i balneari e rappresentanti di Forza Italia con competenze specifiche sia nelle istituzioni italiane sia in quelle comunitarie, per confermare un impegno che ci vede da sempre al fianco dei balneari. Il 15 ottobre scadrà la proroga della delega al governo per legiferare in materia di concessioni demaniali marittime, e di questo testo, che avrebbe dovuto risolvere le criticità del comparto, non se ne sa nulla. Non vogliamo che diventi l’ennesima promessa non mantenuta da parte dell’esecutivo».

Così Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari-Confindustria, riferisce dell’incontro: «Abbiamo dialogato con i vertici di Forza Italia che, su mandato di Berlusconi, si stanno occupando della nostra questione da qualche mese, in un continuo confronto con le associazioni di categoria. Dopo avere riepilogato gli sviluppi politici della proposta del sottosegretario Baretta di sdemanializzare gli stabilimenti balneari, abbiamo espresso la nostra grande preoccupazione per la posizione del Tar Lombardia, che recentemente ha emanato una sentenza che mette in dubbio la legittimità della proroga delle concessioni demaniali al 2020, rimandandola alla Corte di giustizia europea (vedi notizia precedente, NdR). La notizia è stata come un siluro che ci ha colpito. Personalmente, non mi aspetto che la Commissione europea abbia la capacità di capire lo spirito di questa proroga, che il governo Monti ci aveva concesso per avere più tempo per legiferare. Anzi, i colpi più duri contro gli imprenditori balneari sono sempre arrivati dall’Unione europea, sin da quando ci ha penalizzato con la direttiva Bolkestein, e per questo non sono ottimista e non mi aspetto alcun aiuto da parte di Bruxelles».

«Abbiamo esortato i vertici di Forza Italia – prosegue Licordari – per attivarsi velocemente affinché possa essere adottato dal governo un provvedimento che ci possa mettere al riparo da un’eventuale sentenza sfavorevole della Corte di giustizia europea. Ma poiché non siamo ancora stati convocati dai rappresentanti del governo, abbiamo seri dubbi che si riesca a risolvere la questione entro il 15 ottobre, come Renzi si è auto-imposto. A questo proposito, l’’impegno di Forza Italia è di contattare gli esponenti del governo ritenuti più idonei per affrontare insieme la questione e concertare, anche come opposizione, una soluzione congiunta».

«Infine, dal punto di vista europeo – conclude Licordari – Tajani ha proposto di iniziare a lavorare per una revisione della Bolkestein. Tuttavia, a nostro parere questo lavoro richiederebbe tempi troppo lunghi di discussione, che agli imprenditori balneari starebbero stretti, perché non possiamo andare avanti per altri 2-3 anni in questa situazione di incertezza».

Questo è invece il commento rilasciato da Vincenzo Lardinelli, presidente Fiba-Confesercenti, al quotidiano locale Il Tirreno: «Nessuno credeva che entro il 15 ottobre sarebbe stata trovata una soluzione al nostro problema. Ma a questo punto non so più se convenga trovare una soluzione, visti i pasticci che sono stati fatti in passato. Per il 15 è già stata fissata la Conferenza Stato-Regioni, che tra i vari temi sul tavolo affronterà proprio il caso Bolkestein, ma questo ennesimo rinvio rischia di riaccendere la miccia».

«L’Europa aspetta che il governo metta mano alle concessioni – aggiunge Lardinelli – con una nuova normativa sul demanio marittimo. Bruxelles è stata chiara: sulla proroga non ci esprimiamo finché non presentate una soluzione. Certo, non si può escludere niente in questa vicenda così caotica. Ma noi partiamo dal presupposto che le concessioni scadranno nel 2020. E non è vero che rischiamo una maxi-sanzione dall’Ue. La procedura d’infrazione è stata chiusa perché abbiamo fatto quello che ci chiedeva Bruxelles: non vedo perché adesso dovrebbero chiederci conto di un termine non rispettato».

Il tavolo tra le associazioni balneari e i vertici di Forza Italia sarà riconvocato la prossima settimana, per aggiornare i rappresentanti degli imprenditori sugli esiti dei colloqui avuti con il governo Renzi.

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