Attualità

Balneari pertinenziali all’azione: domani conferenza e protesta a Roma

Il Coordinamento che unisce gli stabilimenti colpiti da maxi canoni ha convocato una conferenza stampa e un presidio davanti al Mef

Il Coordinamento Concessionari Demaniali Pertinenziali Italiani ha convocato per domani a Roma un’importante conferenza stampa, che sarà seguita da un presidio il giorno successivo davanti alla sede del Ministero dell’economia.

«Sempre più stanchi di leggere e ascoltare mass media che pubblicano articoli e inchieste sui canoni demaniali ad uso turistico ricreativo, con l’unico scopo di denunciare canoni tendenzialmente bassi – spiegano i pertinenziali – vogliamo ricordare che con la riforma dei canoni del 2006 il legislatore ha generato, per alcuni concessionari cosiddetti pertinenziali, aumenti che vanno dal 3000% al 5000%, provocando differenze ingiustificate tra concessioni con identiche redditività».

«Il nostro obiettivo – prosegue la nota – è di ottenere una norma che sospenda le decadenze, i pagamenti e le cartelle esattoriali fino alla riforma dei canoni annunciata dal ministro del turismo per la prossima legge di Stabilità, per garantirci la sopravvivenza come imprenditori e far sì che i mass media siano consapevoli dell’ingiustizia da noi subita e non ostacolino tale provvedimento».

«Condizionati dall’ex parlamentare Angelo Bonelli, la stampa e la tv hanno messo più volte a rischio e in alcuni casi sono riusciti a incidere su possibili soluzioni proposte in parlamento», denuncia il Coordinamento Pertinenziali. «Forse con il nostro aiuto sarà ancora più chiara la situazione dei canoni delle concessioni turistico-ricreative e l’identità di Angelo Bonelli, che oggi si erge paladino della giustizia in materia di concessioni, ma che in parlamento con il governo di centrosinistra abrogò la riforma dei canoni legiferata dal governo di centrodestra, la quale prevedeva un aumento per tutti i concessionari del 300%, e che condonò con l’articolo 2.2 l’aumento previsto per gli anni 2004, 2005 e 2006 per circa 550 milioni di euro».

«Il mancato aumento dei canoni concessori del 2003 è stato il motivo per cui l’intero gettito programmato dallo Stato venne riversato sulle nostre concessioni, non aumentando neanche il canone minimo ancora ad oggi, disciplinato da un decreto interministeriale del 1989», proseguono i pertinenziali.

 «Oltre ad annunciare la conferenza stampa comunichiamo che giovedì 4 aprile si terrà un presidio presso il Ministero delle economia e finanze dalle ore 14 alle ore 17. In tale circostanza una numerosa delegazione degli iscritti al Coordinamento si riunirà con l’obiettivo di essere convocati dai viceministri o sottosegretari del Ministero di entrambe le forze politiche di maggioranza, richiesto da noi da oltre un mese, per tentare di far comprendere al governo che inserire la sospensione dei pagamenti e delle decadenze fino a riforma dei canoni non è un favore alla presunta lobby dei balneari, ma è unicamente lo strumento per consentire a 250 imprese e ai loro dipendenti di arrivare ancora in piedi all’agognata riforma dei canoni. In ultimo, si spera di raggiungere con tale messaggio tutti i colleghi che come noi hanno problemi di maxi canoni perché questo presidio sia un’occasione per conoscere il Coordinamento e lottare in prima persona per porre fine a questa ingiustizia, oltre naturalmente richiedere l’adesione di tutti i sindacati e le associazioni di categoria».

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