«Apprendiamo con meraviglia le parole del ministro Costa sul fatto che per le concessioni balneari non si andrà all’asta». A dirlo è Fabrizio Licordari, presidente nazionale di Assobalneari Italia Confindustria, in risposta a quanto dichiarato all’Ansa dal ministro per gli affari regionali Enrico Costa nella giornata di domenica. «Ma la meraviglia è anche perché il ministro sembra spesso cambiare versione al riguardo. Per ora possiamo rifarci al decreto di legge delega sulle concessioni approdato giovedì scorso nelle commissioni congiunte Finanze e Attività produttive della Camera e sul quale la maggioranza ha gran fretta, visto che vuole andare al voto entro quarantacinque giorni. Insomma, verba volant, scripta manent, quindi per noi quello che vale è ciò che è scritto nel decreto, nel quale sono previste le evidenze pubbliche; semplicemente un nome diverso per dire che si andrà ad asta».
Licordari e Assobalneari ritengono che il ministro debba chiarire quale sia il periodo transitorio proposto nel decreto. «Dal governo abbiamo ricevuto l’indicazione di un tempo congruo che garantisca una fase transitoria in grado di consentire di andare ad evidenza pubblica. Se lo traduciamo in italiano comprensibile a tutti, vuol dire che con l’obiettivo dichiarato di andare ad asta, il governo deciderà in quanto tempo non ancora definito, la nostra categoria sarà messa alla gogna. Comunque anche uno, due, o cinque anni, come forse hanno in mente al governo, non sono accettabili. Ribadiamo la necessità di una proroga di trent’anni che consenta investimenti e la tutela di un servizio di eccellenza mondiale, come già fatto con successo in Spagna e in Portogallo. Periodo all’interno del quale potremo spiegare al governo italiano e all’Unione europea che il settore balneare non centra niente con la Bolkestein».
Da parte di Assobalneari l’auspicio di un confronto con il ministro Costa. «Vediamo con piacere che il ministro ha scelto di partecipare a numerosi incontri sul territorio italiano per presentare favorevolmente il decreto, e lo fa con i dirigenti delle associazioni di categoria che si sono espressi a favore delle scelte del governo minimizzando la problematica delle aste; che invece a nostro giudizio è il punto centrale del problema. Ci sembra solo un nascondersi dietro a un dito. Noi restiamo contrari a quanto proposto dal governo che mette in crisi oltre 30.000 famiglie di imprenditori del nostro paese, e auspichiamo che dopo i numerosi inviti che abbiamo fatto al ministro per dei confronti pubblici con i nostri iscritti e non, possa trovare il tempo per partecipare basta ad uno di questi. Forse non ha ancora accettato perché siamo da sempre contrari a quanto proposto nel decreto e all’impostazione del governo. Comunque noi siamo disposti a dare a Costa tutto il tempo che ritiene per poter partecipare ad un nostro evento. Persino trent’anni; lui ci dia la proroga che chiediamo e nel frattempo capiremo quando avrà uno spazio nella sua agenda».
Infine Licordari giudica positivamente l’annuncio della giunta regionale ligure guidata da Giovanni Totti per la redazione di due leggi regionali in materia di demanio portate avanti dall’assessore Marco Scajola e indirizzate alla tutela del settore. Un importante impegno per dare certezza almeno ai balnei della Liguria ma anche un forte segnale politico al governo. «Ci sembra un passo positivo e auguriamo al consiglio regionale della Liguria, dove le leggi approderanno per essere discusse e votate, un buon lavoro e di giudicare con il senso di responsabilità che da altre parti a volte pare venire meno».
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