Marche

Balneari Marche, FdI: “Ennesima strumentalizzazione politica del Pd”

Le precisazioni della sindaca di Potenza Picena: "Questa amministrazione ha rinnovato le concessioni fino al 2033, ma se chiamato in giudizio su una questione così complessa, l’ente ha il dovere di far seguire la questione a chi ne ha le competenze"

Il sindaco di Potenza Picena Noemi Tartabini replica al Partito democratico locale sull’iter giudiziario in corso, a seguito del ricorso presentato al Tar da cinque stabilimenti balneari per mantenere la proroga al 2033. Nei giorni scorsi, infatti, una nota del Partito democratico di Potenza Picena aveva accusato di incoerenza l’amministrazione comunale a guida Fratelli d’Italia, rispetto alla linea tenuta a livello nazionale dalla premier Giorgia Meloni.

Queste le precisazioni della sindaca Tartabini: «Non c’è nessun bipolarismo politico, né tanto meno una battaglia legale tra i titolari dei nostri stabilimenti balneari e l’amministrazione comunale. A dicembre 2020 il Comune di Potenza Picena ha rinnovato le concessioni agli attuali titolari fino al 31 dicembre 2033: ciò significa che la volontà politica e amministrativa è stata ed è quella di consentire ai proprietari dei nostri stabilimenti balneari di portare avanti la loro attività per altri tredici anni».

Tuttavia in data 27 giugno e 4 luglio 2022 al Comune sono stati notificati cinque ricorsi, depositati presso il Tribunale amministrativo delle Marche. «Cinque titolari di stabilimenti hanno avviato un iter giudiziario – spiega la sindaca – al fine di contrastare eventuali provvedimenti, dettati dalla normativa nazionale o europea, che vadano a modificare l’attuale durata delle concessioni. La questione è estremamente complessa poiché coinvolge più livelli di diritto. Il Comune si è avvalso in questi mesi di una consulenza esterna proprio per capire quale potesse essere la strada da intraprendere. Solo lo scorso febbraio, dopo l’acquisizione di tutti i pareri necessari, la giunta ha deliberato l’incarico a uno studio legale che possiede le competenze necessarie a seguire al meglio la vicenda». Infatti, spiega la stessa delibera del Comune, «dato atto che l’analisi della questione richiede comprovata conoscenza ed esperienza specialistica nel ramo del diritto amministrativo demaniale, […] non è possibile reperire tra i dipendenti in servizio presso l’ente, il quale non dispone tra l’altro di un’avvocatura interna».

Conclude dunque la prima cittadina: «Responsabilmente, di fronte all’avvio di un procedimento nei suoi confronti, l’ente è chiamato a dotarsi di strumenti che lo tutelino anche in riferimento ad azioni future che dovranno essere intraprese. In sede giudiziaria sarà possibile illustrare la correttezza e la trasparenza con cui sono stati eseguiti tutti i procedimenti sino a oggi, incluso il rinnovo sino al 2033, che resta valido salvo adeguamenti a cui il Comune dovrà attenersi in caso di nuove direttive nazionali o europee». E sul Partito democratico: «La speranza è sempre quella che, soprattutto da parte dei consiglieri che svolgono un ruolo istituzionale, ci sia un minimo di correttezza informativa verso la cittadinanza. Un’altra occasione persa anche questa volta».

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