«Alcuni esponenti della maggioranza sono al lavoro su un documento per sollecitare la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi previsto dalle norme approvate nel decreto milleproroghe sui balneari». Lo rende noto l’Ansa, riferendosi al tavolo interministeriale con le associazioni di categoria atteso da oltre un mese. «In calce al documento dovrebbero esserci una serie di firme “qualificate” di esponenti del centrodestra che si sono occupati della questione», aggiunge l’autorevole agenzia di stampa. «Il tavolo a Palazzo Chigi dovrebbe occuparsi, tra l’altro, della mappatura delle concessioni per valutare la scarsità o meno della risorsa, e dunque l’effettiva applicabilità della direttiva Bolkestein».
Le indiscrezioni riportate dall’Ansa non indicano il nome di nessuna fonte diretta, ma sembrerebbero attendibili dal momento che la questione balneare è tra le massime urgenze del governo Meloni. Le concessioni sono infatti in scadenza il 31 dicembre 2024 e migliaia di imprese attendono di sapere cosa ne sarà del loro futuro, oltre alle amministrazioni comunali che hanno la necessità di tempi certi per pianificare la gestione del demanio e dell’economia turistica. Sul tema è attesa per il 20 aprile una sentenza della Corte di giustizia europea in merito all’applicabilità della direttiva Bolkestein, ma visti i tempi stretti e la complessità della materia, il governo ha il dovere di portarsi avanti con la riforma senza trovare scuse.
Non è forse un caso che sul tema è intervenuto il ministro degli esteri Antonio Tajani. Queste le sue parole, sempre riportate dall’Ansa: «Sui balneari, un argomento scottante, bisogna trovare una soluzione. Ci sono delle sentenze italiane ed europee e delle norme da rispettare, ma nello stesso tempo dobbiamo tutelare le imprese, chi lavora e chi produce. L’Italia ha la peculiarità di 7000 chilometri di coste, dunque dobbiamo tutelare le imprese, e il parlamento è al lavoro per trovare una soluzione positiva, che permetta alle nostre imprese di continuare a operare».
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