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Balneari, Legge di Stabilità: ultime speranze alla Camera

Sono numerosi gli emendamenti proposti da tutte le forze politiche per salvare le imprese balneari. La documentazione integrale in questo articolo.

di Alex Giuzio

I balneari ci riprovano: sono ancora numerosi gli emendamenti alla legge di Stabilità presentati dalla Camera dei deputati e relativi alle concessioni demaniali marittime e ai canoni. Dopo lo scottante flop in Senato (leggi notizia), con tutti gli emendamenti bocciati, le speranze sono insomma riposte all’ultimo passaggio della legge.

La Commissione ha già dichiarato l’ammissibilità di tutti gli emendamenti e la loro discussione inizierà domenica, ma visto che l’approvazione della legge di Stabilità è in ritardo e i temi in ballo sono ancora numerosi, è molto probabile che si ricorrerà a un unico maxi emendamento del governo. E non è detto che in questo saranno recepite tutte le richieste relative alle imprese balneari, ma a quel punto il parlamento non potrà più fare nulla se non votare la fiducia – visto che al momento non sembrano esserci intenzioni di far cadere il governo.

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Per salvare le imprese balneari dalla situazione di incertezza normativa in cui si trovano, le proposte sono molto variegate. Per esempio, un emendamento a firma di Gianfranco Sammarco (Nuovo centrodestra) punta a far ottenere agli stabilimenti una proroga fino al 2050: «Le concessioni demaniali per l’occupazione di aree ai fini turistico-ricreativi – recita il testo dell’emendamento – possono essere prorogate su richiesta del relativo titolare fino al 2050, purché lo stesso si impegni a portare a compimento sull’area in concessione una innovazione del titolo iniziale che sia di interesse per migliorare l’attività relativamente alla efficienza energetica o al risparmio del consumo idrico o per la qualità dell’ambiente». L’emendamento ricalca il modello spagnolo ed è stato redatto con la collaborazione di Assobalneari-Confindustria, che ha studiato la Ley de Costas per individuarne una possibile applicazione anche in Italia, rispettando le tematiche ambientali che ne hanno fatto la forza.

Un altro emendamento proposto da Gianluca Pini (Lega Nord) propone invece di sdemanializzare gli stabilimenti e garantire l’opzione di acquisto all’attuale concessionario.

Purtroppo, com’è noto, la posizione del governo Renzi è di riformare l’intera materia delle concessioni balneari con una legge ad hoc da presentare a primavera 2016, perciò appare difficile che il governo recepisca queste proposte nel maxi emendamento. Eppure gli imprenditori balneari avrebbero bisogno di sicurezza subito, e le loro associazioni nazionali stanno continuando a trattare con le forze politiche per far approvare le loro richieste.

Più probabile (ma non scontata) è almeno l’approvazione di una proposta per salvare le circa 300 imprese balneari pertinenziali, cioè quelle colpite dagli errati valori Omi che hanno fatto impennare i canoni fino a renderli impossibili da sostenere, al costo della chiusura di queste aziende. Come abbiamo già sottolineato ieri (vedi articolo), la commissione Attività produttive della Camera ha già dato parere favorevole al salvataggio dei pertinenziali, che rimane la questione più urgente: anche se riguarda un numero limitato di imprese, ne va della loro morte imminente.

A proposito dei pertinenziali, gli emendamenti sono stati presentati da tutte le forze politiche e propongono la sospensione del pagamento dei canoni fino a nuova riforma. Oltre a un emendamento firmato dai rappresentanti della maggioranza Sergio Pizzolante (Nuovo centrodestra), Luca Sani, Anna Giacobbe, Salvatore Capone e Tiziano Arlotti (Partito democratico), ci sono quelli delle opposizioni con Deborah Bergamini (Forza Italia), Gianluca Pini (Lega Nord), Marcello Taglialatela (Fratelli d’Italia).

Inoltre, per sopperire ai mancati pagamenti dei pertinenziali, un altro emendamento a firma di Pini propone di istituire «la tassa di compensazione e solidarietà dell’importo di euro 250,00 per concessione a titolo di compensazione del mancato gettito per il biennio 2014/2015».

Gli oltre venti emendamenti sulle imprese balneari presentati dalla Camera alla legge di Stabilità sono disponibili in questi documenti:

Il testo originale da cui sono tratti gli emendamenti è disponibile cliccando qui.

L’auspicio è che, per questa volta, la stampa generalista non continui a fare dell’inutile clamore mediatico distorcendo gli intenti di salvare una situazione drammatica per spacciarli come dei generici tentativi di "condonare gli stabilimenti balneari".

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