Attualità

‘Balneari, la battaglia è in mano nostra’

Le riflessioni ottimistiche di Luca Marini, presidente Afib, in una lettera che pubblichiamo integralmente.

di Luca Marini*

Gentili Balneari e Fornitori,

è ufficiale: la partita Roma-Bruxelles verrà giocata!!! Il Governo Monti ha ricevuto la categoria nella persona del Presidente della Camera Gianfranco Fini e nella persona del ministro del turismo Piero Gnudi.

pouf Pomodone

Nel nostro paese la democrazia non è sospesa, e le massime cariche dello Stato Italiano (Il Presidente della Repubblica Napolitano) e degli Organi Parlamentari (i Presidenti della Camera e del Senato) sono rimasti al loro posto e garantiscono la migliore funzionalità del nostro Paese, permettendo a tutti i Deputati e Senatori in carica di svolgere l’attività politica e parlamentare: il normale svolgimento di una democrazia “bicamerale” nata nel post fascismo del secolo scorso. E’ solo l’esecutivo del precedente Governo che si è dimesso, tramite il Premier (Presidente del Consiglio). La difficilissima situazione del nostro Paese ha poi fatto sì che le urne fossero rimandate a miglior periodo, con il pieno consenso di una trasversale e quasi totale maggioranza a rimandarle, per il massimo bene del Paese. La Costituzione garantisce allora per un periodo contenuto, in casi gravi come questo (ci sono stati già diversi precedenti in passato), che la massima Autorità e Garante dello Stato nomini un Presidente del Consiglio e un Esecutivo tecnico (non può essere politico se non ci sono state le elezioni) in accordo con le parti sociali e politiche del Paese. In questo stato di crisi è presente e forte anche la responsabilità e la pressione politica dell’Europa nel trovare una situazione che dia il maggior numero di garanzia all’Italia e alla stessa Comunità Europea. Ecco il Governo filo-europeo del Presidente Monti, chiamato a Bruxelles SuperMario.

Non bisogna essere dei Costituzionalisti per comprendere questo, e la mia lettera non vuole essere una lezione di diritto; tuttavia è bene ricordarlo per mettere nella più chiara cornice l’incontro di lunedì scorso con il Governo e dare a Cesare quello che è di Cesare. Poi, sapere che il ministro Gnudi è stato anche un commercialista ed è un uomo che va sul concreto è davvero stato confermato durante l’incontro, e può darci una buona speranza che le “performances tecnicistiche” depurate da troppe e diverse idee sindacali e politiche, trovino finalmente il varco, la soluzione, la luce molto spesso e da tanto tempo deviate e occultate.

Un Governo tecnico con i tecnici balneari, questa è l’equazione. Non ce ne può essere un’altra. Quale sarà allora lo scenario – e questa volta davvero il migliore possibile, immaginabile e realizzabile?

Come in una partita di tennis, la caciara non è ammessa, intanto. Gli spettatori devono soggiacere a regole ferme, ed il silenzio regna sovrano. Lo stesso silenzio che si stabilisce intorno ai giocatori in una finale di golf: corpo, mente ed emozioni sono tese a chiudere la partita ad infilare la pallina nell’ultima buca. Nient’altro può davvero contare, oltre al fatto che oggi abbiamo una grande possibilità! E’ una stella cometa che passa ora. Non so quando e se ripasserà… Questa è un’opportunità scesa dal cielo, magari intravista, voluta e fermamente perseguita, ma davvero dal sapore di giustizia universale. Non coglierla e giocarla pienamente ed abilmente sarebbe da stolti. Non che la categoria abbia dalla sua chissà quali e quante ragioni, ma una su tutte ce l’ha: sono tutte famiglie di lavoratori italiani, tutte piccole imprese a conduzione familiare, sane, solvibili, oneste e soprattutto pronte a fare la loro parte in un momento di crisi dell’Italia.

Bene ha fatto Fabrizio Maggiorelli (presidente del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo, NdR), verificando così che sotto la vernice ci fosse un uomo di una diversa pasta (speriamo) rispetto ai precedenti interlocutori. La categoria balneare è un organo fondamentale nell’ampio corpo del turismo nazionale, e picchiare sui pilastri sani vorrebbe dire di perseguire unicamente il tirare giù la casa, piuttosto di riammodernarla. Determinare l’obiettivo di rinforzare la nostra preminente industria italiana – il turismo, appunto – siamo tutti certi, noi operatori per primi, che sia la mission di un Governo adeguato e di un Ministro competente. Gnudi ha dato chiari segnali di condividere questa realtà e di conoscerla, e “preghiamo” che abbia la forza di perseguirla fino in fondo, fino alla più adeguata soluzione. Questi basilari aspetti della categoria balneare bastano a far scattare quello che io chiamo l’ordine universale delle cose, e a mettere in moto la legge del contrappasso.

Una certa “magia” aleggia intorno a questo incontro. Cosa voglio dire? Bè, intanto che gli “spartani” (in tutto il repertorio di Comitati, Movimento, Avvocati e Commercialisti) riattivatori della consapevolezza di categoria, assolutamente necessaria per intraprendere qualsiasi tipo di lotta, non sono frutto del caso, ma “effetto” di cause evidenti e chiare: un modello di tenacia, ordine ed estro che discende dalla storia attuale e recente di alcune di queste località che hanno saputo darsi modalità di lavoro ed organizzazione di qualità. Un esempio da imitare.

La fortuna ha fatto incontrare le “capocce” di questa armata brancaleone. Ma la fortuna è un’attitudine ad essere al momento giusto al posto giusto. I nostri pensieri, imparando a lavorare sinergicamente, hanno prodotto e messo cause proattive e concorrono allo sforzo di riportare “equilibrio e giustizia” nelle dinamiche inerenti, che spesso hanno scarseggiato in questa vicenda. Le messi sono il frutto di chi ha seminato. Il pasto è un diritto di chi si è chinato a raccogliere. La terra, per l’ordine universale, è di chi la coltiva, e le leggi umane non possono superare l’ordine universale: semmai ne discendono.

Da questa angolazione possiamo scoprire la “magia” di questo incontro e accettare come monito per il futuro “la lezione” che ne discende. A buon intenditore poche parole. Chi ha orecchie per intendere, intenda. La determinazione dell’incontro con il Governo centrale, nata dalla coraggiosa staffetta che ha saggiamente preso la strada di Bruxelles per fare le sacrosante verifiche, ha intuito subito l’importanza e l’opportunità che il Governo centrale di Monti potesse avere per la questione balneare, da tempo pericolosamente inclinata verso l’ignoto.

I motivi della grave crisi economica, e congiuntamente il commissariamento dell’Italia da parte di un europeista, rappresentano l’allineamento dei piani nell’orizzonte balneare, completatosi con la stellina di natale di martedì 20 dicembre nell’incontro con Gnudi. Che ne possa nascere qualcosa di positivo credo che sia un auspicio condivisibile, nato sotto una buona stella.

Anche la determinazione del davvero difficile e provvidenziale incontro è arrivata per le sole strade percorribili, intuite e indicate: una strada diretta e non politica, o la meno politicizzata possibile. Poteva quindi venire solo dalle tre principali cariche dello Stato stabilmente ancorate sui più alti scranni della democrazia italiana: le Presidenze (Napoletano, Fini e Schifani). Nessun altro poteva tirare per la giacca il Governo attuale o i Ministri addetti: lo stesso Gnudi ci ha confermato che aveva ricevuto numerose pressioni da tanti deputati e senatori, e che non poteva rispondere: non possono rispondere ai politici, anche se il Governo li deve consultare sulle cose che “il Governo” stesso determina e non il contrario.

Il Governo Monti è all’antitesi della ricattabilità del suo predecessore. Tanto è grande il fronte, tanto è il dorso. Dopo l’abbuffata il digiuno. Notte e giorno. Yin e Yang. Questo è l’ordine naturale degli opposti complementari… E non si passa, cari amici, da lì non si passa. Siamo solo uomini. E’ chiaro ora questo fatto? Perché i pasticci che possono essere fatti, ora, discenderanno da una cattiva comprensione di questi accadimenti o da una cattiva volontà di ben interpretarli: e nessuna di queste due possibilità – ingenuità la prima e cattiva fede la seconda – possono essere ammesse. La categoria e l’indotto non se lo possono permettere!!!

Certo, la parte politica del Presidente Fini è emersa. Ma sappiamo tutti i degni inutili tentativi “politici” fatti dalle dirigenze sindacali. I ricchi (quelli che giocano contemporaneamente su più piani, tra di loro conflittuali) non possono passare attraverso la cruna dell’ago, per tutto il periodo Montiano. Possono partecipare all’unisono ad un coordinamento tecnico con modalità informali e di buona volontà, questo sì. Senza nessuna velleità di rivendicazione, quei tempi sono stati consumati, sono finiti, spero, e comunque sospesi. I cappelli vanno lasciati a casa per evitare l’impulso ad appenderli.

Ovviamente qui c’è un fallimento da elaborare, ma riguarda i diretti responsabili e certamente dopo. Chi non ha digerito il pasto, si curi e poi riparta pure se vuole. Il passato non si cancella, ma i suoi effetti possono essere arginati e anche annullati, se si vuole veramente. In plancia ai comandi ora servono uomini fermi ed equilibrati, chiari e vincenti. Qualcuno che non abbia i calli da giocatore, ma la fortuna e la purezza del principiante: Governo-tecnico con i tecnici-balneari. La piattaforma dell’offerta è ovvio che sarà redatta repentinamente con il contributo di tutti gli addetti. I Documenti saranno “unicamente unici”, coordinati. Le sigle debbono proseguire la strada dell’allineamento, già saggiamente iniziata. Tutto condiviso al massimo, dalla massima maggioranza e chi ne ha di più ne metta sul tavolo. E chi scrive, accertatosi che tutto sia chiaro a tutti (è un brutto limite essere così apprensivi…), ha già smesso di parlare in pubblico e si auspica sempre che sia l’ultima volta a scrivere. E’ solo prudenza: magari troppa, sono d’accordo. E vi ringrazio che ce lo permettete, di invitare tutti alla prudenza e al rigore.

Vi ringrazio anche di questa lotta che stiamo imparando a condurre con diligenza. Credo, ma è solo un’opinione personale, che sia più importante quello che diventiamo inseguendo i nostri obiettivi, che il raggiungimento degli stessi. La risoluzione delle problematiche della categoria, da tempo sul tavolo, non è la fine ma l’inizio di un nuovo e possibile patto generazionale con la società civile e le Amministrazioni. La figura futura del Balneare italiano può essere proiettata nel palcoscenico turistico nazionale ed internazionale con inimmaginate positive potenzialità e possibilità, ben ancorate nelle più forti e naturali vocazioni del nostro Paese: turismo, cultura, benessere, ambiente, tradizioni marinare, enogastronomia, servizi, sicurezza, tempo libero e ricreativo… Uno scenario capace di assorbire molte richieste di lavoro specializzato, ma non solo. La clessidra dei lavoratori che vanno dal sud al nord può essere rigirata, ed il tempo ed il destino delle persone possono essere cambiati, se lo vogliamo. Questa è la ricchezza della ripresa del turismo per un Paese unico al mondo come il nostro.

Il Balneare Italiano può essere investito da un secondo nuovo mandato di fiducia, purché sappia evolversi e accettare la sfida di solcare un nuovo mare ed un nuovo orizzonte: una vera responsabilità che spunterà come un germoglio proprio nel momento che più viene chiesto alla categoria di pagare. Saranno dati maggiore attenzione e valore a questo lavoro balneare. Qui nascerà la nuova categoria, che personalmente vedo portare in grembo dalle nuove generazioni. Ecco perché la TIGRE ringhia. E’ l’apprensione e la responsabilità di proteggere questo processo, questa nuova nascita. La crisi porta con sé la nuova opportunità: è crisi ed anche opportunità allo stesso tempo. E solo le opportunità colte sono quelle buone.

Ora dobbiamo avere una buona gestazione ed evitare i prematuri e gli aborti. Chi opera non deve avere nella mente nient’altro che la soluzione e visualizzare la palla in rete: il goal. A diversi il Ministro Gnudi è apparso più un Ministro dell’Economia, ma l’avevamo previsto il forte interesse a far cassa, che è parte dell’opportunità. Chiari ed immediati i suoi riferimenti alla forbice dentro la quale bisogna aggiustare la partita: da una parte l’ingrossamento degli oneri (anche se è un po’ grave che un Ministro, al di là dell’opinione pubblica, non sappia che questi sono aumentati di molto dal 2007… ma ci sarà modo di misurarlo con lui strada facendo) e dall’altra la direttiva europea, condizioni imprescindibili (era d’uopo dire che scendevamo da Bruxelles e ci avevano detto di parlare con lui e SuperMario…sarà per la prossima volta…). I nostri tecnici sapranno redisegnare il piano oneri Brambilla e magari calmierare e livellare, prima ancora di aumentare, come si fa con la sabbia.

Insomma, l’incontro è andato secondo le nostre previsioni: prima la partita principale Roma-Bruxelles, poi il girone con le Amministrazioni Locali e non il contrario, come vorrebbero la politica ed il minifederalismo della leghettina che scenderà di posizione anche tra gli scaffali dei giocattoli in questi giorni. Ma attenzione: la politica e le Amministrazioni non staranno a guardare, e come Gnudi ci ha detto, sono sempre da dentro che vengono messi i bastoni fra le ruote

Comunque, anche Monti ha detto che si sente spesso Ministro all’Economia con l’iterim alla Presidenza del Consiglio. Il suo non sarà un tempo infinito. Ecco perché lavora anche a Natale. Quindi non ci diciamo, facendoci gli auguri, che ci sentiamo dopo le feste. Piuttosto lavoriamo anche durante le feste, se possibile. Meglio saltare un Natale che perderli tutti… E come dice Claudio Gaeta (direttore responsabile di Mare Da Vivere, NdR) è bene stare con i piedi per terra! Anche se ci ritiriamo in silenzio nella foresta, la Tigre è bene sveglia e desta: provate a mandare in giro qualche cecchino e cacciatore, e troverete solo ossa. Si sa dove i nostri nemici dormono, più di quanto loro non credano. Il destino di una tigre è di grande responsabilità: scaccia i demoni, i ladri e il fuoco durante la notte. Vive nel buio e spesso vede nei suoi tre nemici un’unica figura. Solo dopo guarda davvero chi ha colpito. E’ la sua natura. In questa occasione, vigila che le spiagge italiane non siano rubate dai ladri e bruciate dai demoni. Che non siano tolte a chi lavora in modo onesto e da tempo.

E’ tempo di discriminazione: levare le cattive erbe e riseminare. La tigre protegge i balneari dai pirati che stazionano al largo. Uomo avvisato mezzo salvato. Chi ha chiarezza non deve temere l’ombra, il buio e la notte, e anzi vi ci si può trovare a suo agio. Meglio stare tra chi lavora, piuttosto che tra chi cerca i meriti.

Cordiali saluti a tutti, buon lavoro e buone feste! Buona è la stella e buono è l’auspicio!

Luca Marini*

N.B.: (se rifiutano i danari c’è sempre la Merkel alla quale chiedere spiegazioni del perché il Governo Italiano rifiuta i “soldi puliti dei balneari”…)

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*Presidente Afib (Associazione fornitori italiani balneari)

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