«Abbiamo inoltrato una formale richiesta ai presidenti della VI Commissione Finanze di Camera e Senato, rispettivamente la deputata Carla Ruocco e il senatore Alberto Bagnai, per chiedere di inserire nei programmi dei lavori delle commissioni da loro presiedute, dei progetti di legge a iniziativa parlamentare riguardanti la disciplina delle concessioni demaniali marittime». Lo rende noto Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio.
«Dall’inizio della legislatura – spiega Capacchione – sono state presentate, da deputati e senatori dei vari schieramenti politici, diverse proposte di legge per escludere le concessioni demaniali dall’applicazione della direttiva Bolkestein o, comunque, per disciplinare la materia. Alcune di queste sono state assegnate proprio alla VI Commissione di Camera o di Senato, mentre altre attendono ancora di essere affidate». Tuttavia «l’assegnazione non implica una loro celere trattazione, stante l’assai considerevole numero di progetti e disegni di legge presentate dai parlamentari nelle più diverse materie. Di qui la nostra iniziativa nei confronti del parlamento, ben motivata dalla comprensibile rapidità che la situazione impone».
«È di estrema urgenza l’emanazione di una legge che recepisca le ragioni delle imprese balneari – sottolinea il presidente Sib – le quali, da troppo tempo ormai, vivono una pericolosissima situazione a seguito del recepimento, nel nostro paese, della direttiva Bolkestein, fonte di precarietà e di incertezza per oltre 30.000 stabilimenti balneari. Le concessioni demaniali marittime, infatti, hanno la scadenza al 31 dicembre 2020 in forza di una proroga legislativa che è stata ritenuta, dalla CGUE, contrastante proprio con detta direttiva. C’è quindi bisogno di una norma legislativa che elimini, nel più breve tempo possibile, questa situazione di grave incertezza normativa che, tra l’altro, penalizza gli investimenti nel settore e compromette la competitività del nostro sistema turistico nel mercato internazionale delle vacanze».
«Le innumerevoli dichiarazioni di eliminare gli effetti pregiudizievoli sul nostro settore della direttiva Bolkestein, fatte anche da autorevoli esponenti politici e di governo, purtroppo non si sono ancora concretizzate in una specifica iniziativa legislativa. Ci auguriamo che questo possa verificarsi al più presto, ma nel contempo non possiamo assistere inerti all’inutile decorso del tempo. Così come ci auguriamo che la nostra sollecitazione venga accolta, perché la calendarizzazione delle proposte di legge, già presentate dai diversi parlamentari, permetterà al parlamento di esaminarle congiuntamente e, quindi, di emanare la legge nazionale di tutela della categoria che i balneari attendono ormai da troppo tempo».
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