«La nota con cui il terzetto Bergamini-Gasparri-Centinaio chiede un’accelerata su mappatura e tavolo interministeriale relativamente alle concessioni demaniali è farsesca». Lo afferma il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, commentando le dichiarazioni di ieri dei tre parlamentari di Lega e Forza Italia, con cui sollecitano il governo a intervenire sulla riforma delle concessioni balneari. «La verità è che dopo mesi di chiacchiere, il governo delle giravolte vorticose prepara l’ennesima inversione a U. Resta in tutta la sua nitidezza la presa in giro colossale di tutte le destre nei confronti delle piccole imprese del settore», aggiunge il pentastellato.
«Dopo mesi di annunci sui pugni da battere in Europa e promesse di pulcinella, ci si è resi conto del tempo perduto e del “cul de sac” in cui si è messo un intero comparto, cruciale per i destini futuri del turismo italiano», prosegue Croatti. «Avere impedito ai piccoli imprenditori virtuosi di programmare i loro investimenti è un errore imperdonabile, che ora rischia di spalancare le porte agli appetiti delle grandi multinazionali che, a differenza delle piccole realtà imprenditoriali, dispongono di risorse e competenze illimitate».
«In questi ultimi otto mesi avremmo dovuto esclusivamente lavorare per costruire bandi che ci consegnassero concessionari in grado di rispondere alle esigenze dei territori e del paese: investimenti in sostenibilità, rispetto delle vocazioni e delle tipicità dei luoghi, maggiori servizi, tutela dell’occupazione e doverose precauzioni rispetto ad azioni predatorie di grandi gruppi economici», sottolinea il senatore del Movimento 5 Stelle. «Invece questo tipo di azione non è mai partita per l’atteggiamento irresponsabile delle destre e il pericolo concreto è che si arrivi in ritardo alla fine del 2023 con infrazioni europee in arrivo, rischio di ricorsi e bandi che saranno pubblicati in fretta senza concertazione e confronto. Con i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, in grande difficoltà».
Conclude Croatti: «La destra e il governo a parole vogliono proteggere i nostri piccoli imprenditori, ma nei fatti li stanno affondando, e con essi territori a vocazione turistica balneare».
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