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Balneari, Calabria contraria alla proroga di 30 anni

L'assessore regionale Rossi manifesta perplessità ''su una misura che l'Europa boccerebbe inesorabilmente''.

La Regione Calabria si dichiara contraria «a una proroga trentennale delle concessioni che l’Europa boccerebbe inesorabilmente». Lo ha dichiarato oggi l’assessore regionale all’urbanistica Franco Rossi (nella foto), in un comunicato che si sofferma sulla decisione che la Corte di giustizia europea dovrebbe adottare, in tempi brevi, sulla legittimità della proroga fino al 2020 della durata delle concessioni demaniali marittime.

«La Calabria – ha detto l’assessore Rossi – condivide con le altre regioni italiane, cui da tempo è stata trasferita la gestione del demanio marittimo, le preoccupazioni dei concessionari e dei cittadini per l’incertezza che avvolge l’intera questione. Le Regioni chiedono di contribuire al lavoro di governo e parlamento per giungere a un quadro normativo che risulti coerente con i principi comunitari e, al tempo stesso, garantisca prospettive alle attività economiche e sociali che utilizzano il demanio marittimo, dal comparto balneare fino ai porti turistici, alla pesca, all’acquacoltura alla cantieristica navale».

«In Calabria – prosegue Rossi – stiamo chiedendo agli operatori del settore di partecipare da protagonisti al rilancio delle nostre coste, un rilancio fatto di attenzione, di salvaguardia ambientale di valorizzazione economica. Per questo nella riunione del Tavolo interregionale sul demanio marittimo delle scorse settimane ho manifestato perplessità per l’ipotesi di una proroga trentennale delle concessioni che l’Europa boccerebbe inesorabilmente, ma al contempo ho sostenuto le ragioni degli imprenditori sul tema della sicurezza dei loro investimenti».

«Il grande patrimonio ambientale costituito dal mare e dalle coste calabresi – conclude Rossi – richiede un deciso cambio di passo e prospettiva. Abbiamo dato un impulso nuovo ai piani spiaggia comunali e chiamato gli imprenditori a essere soggetti attivi insieme agli enti locali e alle organizzazioni dei cittadini. Dobbiamo far sì che questo impegno venga riconosciuto e abbia le necessarie garanzie».

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