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Balneari, Bonaccini (Emilia-Romagna) promette legge regionale

Il governatore lo ha ribadito al termine di un incontro con il presidente del Sib Capacchione: ''Senza un provvedimento entro fine anno, faremo da soli''

Il presidente del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione ha incontrato giovedì a Roma Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Regione Emilia-Romagna. Capacchione ha chiesto alle Regioni di «sollecitare il governo e il parlamento ad affrontare la questione balneare nella legge di stabilità e nel decreto fiscale, senza continuare in una non più tollerabile politica del rinvio», e Bonaccini ha concordato che «c’è bisogno che sulla Bolkestein si arrivi a una definizione puntale e precisa», promettendo di varare una legge regionale se il governo non agirà in tempi brevi.

«Sono oramai otto anni – ha dichiarato Capacchione – che lo Stato centrale non risolve il problema dell’errata applicazione della direttiva Bolkestein agli imprenditori balneari, rinviando puntualmente ogni decisione relativa a questo settore, ancorché urgente come quello dei pertinenziali. In questi anni le Regioni hanno tentato di sopperire a questa irresponsabile latitanza con leggi regionali, puntualmente impugnate dai vari governi in carica davanti alla Corte costituzionale che ha ribadito ripetutamente l’esclusiva competenza dello Stato in materia. In ordine di tempo è quanto avvenuto recentemente con le leggi regionali liguri n. 25 e 26 del 2017».

Il Sib dal giugno scorso ha chiesto inutilmente al governo di rinunciare all’impugnativa e di trasformare le leggi liguri, emanate in materia a difesa delle aziende balneari, in leggi nazionali. «Purtroppo questo non è avvenuto – spiega il sindacato – e non più tardi di martedì scorso anche la legge n. 26 è stata discussa davanti alla Corte. L’esito appare scontato alla luce della precedente costante giurisprudenza della Consulta. Per cui spetta allo Stato intervenire, assumendosi per intero la responsabilità di assicurare la doverosa tutela di un settore strategico per l’economia del Paese».

Capacchione ha poi ribadito quanto sta sostenendo con forza in queste settimane nei molteplici incontri nella capitale: «Nelle more dei necessari approfondimenti con l’Europa, anche tecnico-giuridici, è urgente e non rinviabile inserire nella manovra di stabilità almeno una misura di salvaguardia temporale che metta in sicurezza questo importante segmento del made in Italy. In difetto c’è il rischio, concreto e attuale, che molti litorali del paese saranno privati del tutto della balneazione attrezzata, perché distrutta dai recenti eventi atmosferici o dall’incalzante erosione. Come è possibile chiedere alle imprese del settore di ricostruire aziende danneggiate dalla furia distruttiva della natura, in assenza di un arco temporale adeguato per l’ammortamento dello risorse investite? Ecco perché insistiamo nella richiesta che il governo e il parlamento eliminino immediatamente, e senza indugio, l’assurda condanna a morte delle aziende balneari fissata per il 31 dicembre 2020. È indispensabile farlo ora: dopo sarebbe troppo tardi. Confidiamo che le Regioni continuino a essere a fianco dei balneari in questa importante battaglia per la tutela di un importante segmento del turismo italiano».

Da parte sua, il governatore Bonaccini ha osservato che «è inutile andare a mostrare i muscoli in Europa perché rischiamo di arrivare a una procedura di infrazione, ossia rischiamo che a breve nulla venga portato a casa. Chiediamo che entro l’anno si arrivi alla definizione di un provvedimento del governo, io come presidente dell’Emilia-Romagna avevo persino suggerito di prendere come riferimento la legge della Liguria. Si decida un provvedimento definitivo o noi come Emilia-Romagna faremo una legge regionale per provare a tutelare gli operatori di una terra come la nostra, con oltre 110 km di costa dove ci sono oltre 40 mln di presenze turistiche all’anno».

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