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Balneari, Baretta: ”Le gare si faranno, ma non subito”

Ma le Regioni ribattono: ''Occorre un adeguato periodo transitorio per gli attuali imprenditori''

«La riforma delle concessioni balneari è quasi pronta e le gare si faranno, ma non subito». Così il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta si è espresso in un’intervista rilasciata ieri al quotidiano Il Messaggero. «Vogliamo tutelare le imprese balneari, ma dobbiamo farlo nel quadro della normativa europea», ha precisato Baretta. «Quindi deve essere chiaro che le gare si faranno. Non subito, il termine può certamente essere spostato in avanti; ma da subito dobbiamo creare le condizioni perché poi il meccanismo funzioni bene e crei condizioni convincenti per chi vuole investire».

Dichiara inoltre Baretta: «Sulla vicenda delle concessioni balneari dobbiamo accelerare: sia sulla messa a punto della legge, sia sulla necessaria trattativa con l’Unione europea sui nodi della durata delle concessioni e degli indennizzi per gli operatori». E precisa: «Da alcuni mesi è stata introdotta la possibilità per le Regioni di proporre la revisione delle linee demaniali. Non si tratta di vendere le spiagge, ma di rivedere situazioni storiche che si erano create in cui i vecchi confini inglobano altre strutture. Inoltre sono state spostate in avanti le scadenze di versamento degli operatori del settore: ora cadono a ottobre, dopo la stagione turistica. E questo è indubbiamente un aiuto».

«I nodi della riforma – aggiunge il sottosegretario – sono due: la durata delle concessioni, che devono essere sufficientemente lunghe per remunerare gli investimenti, e gli indennizzi per coloro che le gare non le vinceranno ma gli investimenti li hanno comunque avviato in passato».

>> L’intervista integrale di Baretta al Messaggero è disponibile cliccando qui.

Sulla vicenda sono intervenute ieri anche le Regioni, con un comunicato dall’assessore al turismo dell’Emilia-Romagna Andrea Corsini e del coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni Giovanni Lolli. «Occorre convocare con urgenza un tavolo di confronto tra governo e Regioni per definire una legge complessiva di riordino delle concessioni demaniali. È giunto il momento di trovare una soluzione definitiva a questo tema per restituire fiducia agli operatori balneari, che sono una componente fondamentale dell’industria turistica italiana».

Corsini e Lolli sottolineano dunque la necessità di una legge che, una volta definita nelle linee guida principali, venga condivisa con le Regioni, Anci e Associazioni di categoria e negoziata con l’Unione europea. «La legge – aggiungono – deve affermare il valore commerciale delle imprese balneari e stabilire che la determinazione dei canoni non sia effettuata sulla base dei valori dell’Osservatorio del mercato immobiliare. Inoltre è fondamentale che le nuove concessioni siano aggiudicate attraverso evidenza pubblica e che la loro durata sia rapportata agli investimenti. Per gestire il cambiamento deve poi esserci un congruo e adeguato periodo di transizione per le concessioni attuali. Non si può più aspettare: l’industria balneare, che da sola vale oltre il 60% del Pil del turismo nazionale, ha bisogno di risposte certe e veloci».

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