di Alex Giuzio
È ancora polemica tra la politica italiana e i sindacati balneari. Oggi è l’ex senatore Massimo Baldini ad attaccare direttamente Riccardo Borgo, presidente del Sindacato italiano balneari – Confcommercio, dando un seguito alle dure accuse lanciate due settimane fa da Maurizio Gasparri (vedi notizia).
«Le dichiarazioni rese dal presidente nazionale del Sib a Cernobbio sono inconcepibili e inaccettabili», ha dichiarato Baldini in un comunicato. L’ex senatore si riferisce all’intervista che Borgo ha rilasciato sabato scorso a margine del Forum nazionale di Confcommercio, dove è intervenuto in qualità di presidente Sib per rappresentare le istanze degli imprenditori balneari (leggi anche il testo dell’intervento di Borgo: clicca qui).
In realtà Borgo non ha fatto altro che ribadire una richiesta già nota, che un anno e mezzo fa le associazioni di categoria hanno avanzato al governo, e cioè un periodo transitorio di 30 anni prima dell’applicazione della nuova legge sulle concessioni balneari. Oltre al Sib, anche Fiba-Confesercenti, Assobalneari-Confindustria, Cna Balneatori e Oasi-Confartigianato hanno sottoscritto questo punto a ottobre 2014 in occasione della fiera Sun. Ma la situazione si è poi evoluta, e vanno fatte due precisazioni:
- Cna, uscendo dall’unità sindacale, ha precisato la sua volontà di continuare a trattare anche per l’esclusione dalle evidenze pubbliche;
- l’ultimo documento presentato da Sib, Fiba, Assobalneari e Oasi il mese scorso al ministro Costa non parla più di periodo transitorio, che implicherebbe il passaggio a un altro regime normativo, ma di un "periodo di 30 anni" senza fare riferimento alle evidenze pubbliche.
«Abbiamo dato delle indicazioni che da una parte coincidono con il rispetto della norma europea – ha detto Borgo nell’intervista – e dall’altra parte con la necessità di salvaguardare un importante mondo di imprese come quelle balneari. Chiediamo cioè una riforma subito, che mandi le concessioni demaniali a evidenza pubblica, ma che per le concessioni esistenti abbia un periodo transitorio di applicazione di 30 anni». Il video integrale dell’intervista è disponibile qui di seguito.
Il riferimento così esplicito alle evidenze pubbliche non è però piaciuto a Baldini, che ha diramato questo comunicato: «Le dichiarazioni rese dal presidente nazionale del Sib a Cernobbio sono inconcepibili e inaccettabili. La posizione espressa, in evidente contrasto con le posizioni dei suoi associati, ha suscitato profonda preoccupazione e una generale indignazione, soprattutto perché proviene da chi dovrebbe tutelare le imprese balneari. Il presidente nazionale del Sib, accettando la direttiva comunitaria e l’evidenza pubblica, fa un regalo a tutti coloro che non vedono l’ora di espropriare le aziende balneari e di metterle in gara».
«Invece di continuare una battaglia dura e intransigente per costringere il governo a sostenere in Europa l’uscita dalla Bolkestein e il rispristino della legge sul rinnovo automatico delle concessioni – prosegue Baldini – si è preferito la strada della sudditanza e della arrendevolezza ai diktat dell’Unione europea. Chi dovrebbe rappresentare le imprese balneari si è arreso purtroppo a una politica europea punitiva e distruttiva del sistema turistico nazionale e più in generale dell’economia del nostro Paese. È giunto il momento che i concessionari delle imprese balneari prendano atto che le loro posizioni sono state definitivamente abbandonate e che occorre scendere direttamente in campo». Con questo riferimento finale, Baldini allude probabilmente al partito politico da lui fondato per rappresentare gli imprenditori balneari alle prossime elezioni, appena battezzato in "Imprese del mare".
Per approfondire >> Scarica il testo dell’intervento di Riccardo Borgo al Forum di Cernobbio: clicca qui.
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