di Fabrizio Licordari
Destano disorientamento e preoccupazione nei concessionari il provvedimento del Tar Lombardia dello scorso 26 settembre (vedi notizia) e ancor di più l’iniziativa volta alla raccolta di fondi promossa da un’ altra organizzazione di categoria per l’iniziativa giudiziaria dinanzi alla Corte di Giustizia, in quanto non è chiara nei più la portata dei medesimi.
Come è noto, la vertenza dinanzi al Tar Lombardia concerne una concessione sul demanio lacuale, la cui normativa di dettaglio e il cui titolo concessorio presentano peculiari difformità rispetto alle concessioni demaniali marittime. Nella fattispecie abbiamo un titolo rilasciato nel 2006 e scaduto nel 2010, con divieto espresso di poter invocare proroga alcuna.
È importante sottolineare che il provvedimento del Tar non disapplica alcuna norma, né tantomeno si rivolge alla Corte Costituzionale deducendone la illegittimità al fine della sua abrogazione, ma si rivolge alla Corte di Giustizia per avere contezza della conformità della proroga al 2020 delle concessioni, decisa dal legislatore italiano, alla normativa europea, in particolare quella relativa alla concorrenza e alla libertà di stabilimento. Proroga che rivestendo il carattere di una normativa transitoria per ciò stesso non sarebbe in contrasto con la normativa UE richiamata.
Sul punto è bene fare chiarezza, perchè il successivo provvedimento decisorio del Tar Lombardia, a cui potrebbe seguire un giudizio dinanzi al Consiglio di Stato, avrà una efficacia limitata al solo giudizio in corso. Così come si può sottolineare che il Tar avrebbe comunque potuto autonomamente disapplicare la normativa sulla proroga al 2020, qualora l’avesse ritenuta illegittima, ovviamente sempre con riferimento al caso in esame.
Lo stesso provvedimento che andrebbe a emanare la Corte di Giustizia riveste il carattere di un provvedimento avente efficacia esclusivamente nell’ambito della singola controversia di cui si discute. È bene perciò che tutti, e in primo luogo gli organismi dirigenti, riflettano sull’opportunità di una iniziativa giudiziaria, quella dell’intervento dinanzi alla Corte di Giustizia, che potrà apparire ai più come una "crociata sanfedista" volta alla tutela di interessi corporativi.
Ritengo, viceversa, che mai come in questo momento storico, si debba far ricorso al "primato" della politica, mobilitando tutti i soggetti e gli interlocutori istituzionali, che in più occasioni si sono mostrati sensibili rispetto alla tutela di diritti e interessi legittimi dei concessionari demaniali marittimi, facendo così chiarezza sugli aspetti più controversi dell’applicazione delle norme comunitarie che a volte possono apparire in contrasto con il diritto nazionale solo a causa di una fuorviante lettura delle stesse. Il primato della politica in più occasioni ha mostrato tutta la sua dirompente portata, dall’indiscusso superamento dei vincoli di bilancio da parte di nazioni leader (Francia e Germania), alla recente proroga quarantennale concessa dal governo italiano con il decreto "Salva Italia" alle concessionarie autostradali, sul presupposto dello svolgimento da parte delle stesse di funzioni eminentemente pubblicistiche e in ragione della loro capacità d’investimenti.
Con ciò voglio soltanto indurre alla ponderata riflessione su iniziative giudiziarie e non, che si andranno a intraprendere, e che potrebbero rivelarsi vere e proprie bombe a orologeria su di un comparto che, oggi più che mai, necessita di iniziative che invece di "contrapporre" siano volte a creare positivamente un fronte comune di settori i più eterogenei possibili. Se l’esito di questo giudizio si rivelasse negativo andrebbe a compromettere definitivamente e in modo irreversibile il difficile cammino che tutti insieme stiamo con fatica percorrendo insieme a quei parlamentari ed esponenti del governo che ci stanno sostenendo con il loro impegno e con le loro iniziative nell’ottica di una revisione organica della normativa che disciplina il demanio marittimo.
L’impegno che la presidenza di Assobalneari si assume è che comunque valuterà con l’ausilio di tecnici qualificati tutte le prospettive e le iniziative da intraprendere nell’interesse del comparto, condividendo con i propri responsabili territoriali e i propri associati scelte e metodi.
Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari-Confindustria
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