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Anche i concessionari di ormeggi manifesteranno a Bologna

Aco Liguria ricorda che anche i concessionari di posti barca sono colpiti dalle evidenze pubbliche che il governo intende portare avanti. 'Per questo martedì ci uniremo alla protesta dei balneari'.

di Angelo Siclari

La direttiva Bolkestein ha oramai creato un vero e proprio allarme per ben 30.000 imprese balneari italiane e decine di migliaia di imprese nautiche che, stante così le cose, al 31 dicembre 2015 potrebbero correre il rischio concreto di essere cancellate definitivamente per via di questa direttiva europea che di fatto non avrebbe nulla a che vedere con le concessioni, ma che l’interpretazione del nostro governo, a differenza ad esempio di quello spagnolo, vede in un contesto europeista. Sarebbe addirittura pronta una bozza di decreto legislativo che porterebbe all’evidenza pubblica tutte le esistenti concessioni demaniali marittime attualmente esistenti.

Per fortuna ultimamente, grazie al gran lavoro svolto dalle associazioni di categoria e anche da parte della classe politica, le imprese balneari e nautiche e l’indotto che gira intorno a esse vedono un lumicino di speranza accendersi. Infatti un gruppo di senatori appartenenti a un ampio ventaglio di diverse forze politiche – tra le quali Pdl, Lega, Udc, Pri, Fli, Io sud e altre – hanno presentato un emendamento al decreto Sviluppo, con primo firmatario il capogruppo del Pdl al senato Maurizio Gasparri, che prevede la proroga delle attuali concessioni balneari di 30 anni (la scadenza delle attuali concessioni non avverrebbe quindi il 31 dicembre 2015 ma nel 2045) e la revoca della delega al governo per disciplinare la materia.

Tuttavia l’attenzione resta alta, tanto che i vari operatori del settore hanno organizzato dei presidi davanti alle sedi regionali per sensibilizzare gli stessi politici e l’opinione pubblica su questo tema davvero delicato. Il primo appuntamento è a Bologna il 20 novembre; seguiranno Roma, Genova, Napoli, Firenze, Bari e Cagliari. Sono state scelte le sedi regionali in quanto interlocutori fondamentali per la difesa delle imprese che hanno contribuito in maniera determinante a rendere famose in tutto il mondo molte località costiere italiane.

L’iniziativa, progettata dai sindacati di categoria Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna Balneatori e Assobalneari-Confindustria, troverà l’appoggio anche di Aco Liguria (Associazione concessionari ormeggi), che attualmente unisce i concessionari di posti barca e gli operatori nautici del Tigullio tra Moneglia e Camogli. Aco Liguria sarà presente a Bologna il 20 novembre con suoi rappresentanti, in quanto la battaglia sulle concessioni demaniali marittime è comune al comparto balneare. E noi, come abbiamo detto fin dalla nostra costituzione, saremo al fianco delle imprese balneari per contrastare questa assurda direttiva europea che mette a rischio miglia di posti lavoro in una realtà definita un’eccellenza per la nostra Italia.

Dobbiamo infatti fare attenzione a non incorrere nell’errore di concentrarci aspettando l’esito della questione spagnola. L’Italia ha una sua ben precisa peculiarità nel campo balneare e nel campo nautico. Per tale motivo, al di là di quanto potrà succedere in altri stati, dobbiamo insistere in modo attivo senza adagiarci su possibili altri riferimenti, se non quelli di far sì che le concessioni demaniali marittime italiane "escano" dalla direttiva Bolkestein in quanto non sono da considerare dei servizi. In questo grave momento di crisi agli imprenditori balneari e nautici non interessano i colori politici, ma solo che chi è demandato a gestire la "cosa pubblica" tuteli e garantisca la sopravvivenza di realtà che sono eccellenze e che hanno permesso di far conoscere l’Italia nel mondo.

Angelo Siclari (presidente Aco Liguria)

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