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Zucconi (FdI): “Da Tar Lecce notizie confortanti per balneari”

Il deputato di Fratelli d'Italia commenta le recenti sentenze del giudice Pasca

«Il Tar di Lecce ha emesso delle sentenze storiche a favore delle migliaia di aziende del comparto balneare». Lo afferma Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Attività produttive, turismo e commercio. «Attraverso cinque giudizi – sottolinea Zucconi – il tribunale salentino, che doveva esprimersi su alcuni ricorsi proposti da imprenditori contro il rigetto del Comune di Lecce a provvedere all’estensione di 15 anni delle concessioni demaniali marittime, ha dato un chiaro segnale a tutti quei Comuni che non vogliono applicare la normativa nazionale. In particolare, il presidente del Tar di Lecce Antonio Pasca ha stabilito come la direttiva Bolkestein non sia autoesecutiva e come non possa trovare diretta applicazione nello Stato italiano. Pertanto, in assenza di altre norme, deve prevalere la legge nazionale ad oggi valida e in vigore, che dispone l’estensione al 2033 delle concessioni demaniali marittime».

Prosegue Zucconi: «Le sentenze del Tar di Lecce rappresentano un vero e proprio spartiacque nel diritto legato al mondo balneare e a questa lunga e sofferta controversia che interessa migliaia di famiglie e aziende italiane. Con l’orientamento assunto dai giudici amministrativi salentini si sono evidenziati elementi di novità giurisprudenziali importanti anche nel richiedere una norma attuativa complessiva che Fratelli d’Italia ha già depositato. Grazie a queste sentenze abbiamo raggiunto un’ulteriore certezza per l’intera categoria».

«Il legislatore italiano con ben tre provvedimenti legislativi, peraltro provenienti da schieramenti politici diversi, ha sostenuto e confermato la proroga dei titoli concessori sino al 31 dicembre 2033: è ora che tutti i comuni italiani ne prendano atto e non ostacolino più la giusta applicazione della legge nazionale», conclude Zucconi. «Come Fratelli d’Italia, già nel 2018 avevo presentato una proposta di legge firmata anche da Giorgia Meloni che, oltre a prolungare la data delle concessioni, prevedeva l’applicazione della Bolkestein solo per le nuove concessioni e l’abrogazione degli articoli 42 e 49 del Codice della navigazione, per consentire che fosse riconosciuto un indennizzo economico a quei concessionari che avessero incrementato il valore del bene demaniale, con investimenti, ristrutturazioni, nuove costruzioni».

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