Con il mare mosso, è facile che i turisti inesperti sottovalutino il pericolo e facciano il bagno rischiando la vita. Per questo, quando il mare è molto agitato andrebbe predisposta una sorta di chiusura: proprio come accade sulle piste da sci quando sono troppo pericolose per ghiaccio o rischio valanghe, servirebbe una soluzione simile anche per il mare, evitando il pericolo sia per chi fa il bagno che per chi deve effettuare salvataggi. La proposta arriva dalla Liguria, dove la scorsa settimana, nonostante gli allarmi, alcuni temerari si sono tuffati, costringendo a numerosi interventi di salvamento che in alcuni casi non sono riusciti a salvare la vita delle persone soccorse.
«Bisogna dissuadere dal compiere il gesto, non intervenire a posteriori», dice Enrico Schiappapietra, presidente regionale del Sindacato italiano balneari aderente a Confcommercio, intervenendo in merito alle mareggiate che nei giorni scorsi hanno imperversato sulle coste della Liguria. Un turista torinese ha infatti perso la vita a Savona dopo essersi tuffato in mare nonostante le condizioni di burrasca e sono state diverse le segnalazioni di bagnanti in difficoltà in tutta la regione, nonostante le bandiere rosse degli stabilimenti e l’invito da parte degli addetti alla sicurezza sulle spiagge a non avventurarsi in acqua con quelle condizioni marine.
«Il fenomeno si può prevenire mettendo i bagnini sulla spiagge libere e, come estrema ratio, pensando di introdurre una bandiera che segnali il divieto a entrare in acqua», sottolinea Schiappapietra. «In questi giorni se ne sta discutendo a livello regionale e nazionale con le capitanerie di porto che ne hanno la competenza e potrebbe essere una soluzione utile. Noi diamo una segnalazione con bandiera rossa per situazioni di mare pericoloso, ma non esiste nessuna segnalazione per eventuali divieti di accesso alla balneazione ed è sempre più necessario studiare un sistema».
«Mi preme poi segnalare il fatto che dal punto di vista sociale su certe spiagge libere molto frequentate servirebbe uno sforzo per mettere un bagnino di salvataggio, anche se la legge non lo prevede», continua Schiappapietra. «Alcuni comuni lo stanno facendo, altri magari hanno più difficoltà, ma come categoria siamo disposti a compartecipare, perché la sicurezza per chi frequenta le spiagge della Liguria è anche una nostra priorità» (vedi notizia sul dibattito in corso, NdR).
Per quanto riguarda i danni delle violente mareggiate abbattutesi nei giorni scorsi sia sul versante tirrenico che su quello adriatico, al momento risultano limitati i problemi le strutture balneari. «Sicuramente si è trattato di una mareggiata importante e insolita per la stagione – conclude Schiappapietra riferendosi alla Liguria – ma il sistema di comunicazione ha funzionato bene, l’evento ci era stato segnalato per tempo e siamo riusciti a mettere in sicurezza le attrezzature. Questo ha consentito di non avere danni particolari. L’unica segnalazione riguarda il fenomeno dell’erosione piuttosto importante, in particolare nel finalese, nella zona di Noli e in parte a Varazze».
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